"Ma perché non li porta a dormire da lui a casa sua…io mi chiedo perché se il Vaticano a tanto posto non li mette li dentro…….semplice perché hanno paura per l'incolumità del papa dei vescovi e di chi sta lì dentro….ok…mi sta bene…..mia noi chi siamo sempre l'ultima ruota del carro….." scrive Paola, "Si Paola lui la chiama carità cristiana. Ma i soldi che si intasca dalla cooperativa chissà se anche quelli fanno parte della carità cristiana" le risponde Samantha, e poi "cominciamo a disertare la chiesa", "che schifo" fino all'immancabile utente che chiede dove fosse il Vescovo quando c'era da aiutare due italiani costretti a dormire in auto: questi sono solo alcuni dei commenti nel gruppo Facebook ‘Se sei di Ponte Sasso' a margine di un post in riferimento a un articolo in cui Monsignor Tani, arcivescovo di Urbino, chiede di "non sottrarsi al dovere dell'accoglienza" in riferimento ai 32 rifugiati (tutti minori) che dovrebbero arrivare a Ponte Sasso, frazione di Fano. Questo é solo un assaggio: poco sotto compare l'immagine di un barcone con la scritta "L'Africa chiama, Fano risponde, Pontesasso subisce. Siamo la fogna di Fano altro che turismo!".
Dopo Goro e Gorino l'accoglienza in Italia registra l'ennesima ribellione preventiva. Qui, provincia Pesaro Urbino, l'ipotesi dell'arrivo di 32 profughi minorenni ha sollevato una rivolta popolare. I rifugiati (secondo un bando del Ministero per l'accoglienza attraverso i progetto Sprar) dovrebbero essere ospitati all'interno dell’ex colonia marina Mater Purissima, di proprietà dell’Arcidiocesi di Urbino ma alcuni dei residenti, con le associazioni di categoria è un comitato civico, hanno dato il via a una serie di iniziative per protestare. In una lettera inviata ai giornali locali ammettono di essere molto preoccupati per "la sicurezza pubblica ed economica visti i recenti fatti di cronaca che leggiamo tutti i giorni" oltre a temere imprecisati danni al turismo locale.
Gli interessati ovviamente respingono al mittente qualsiasi accusa di razzismo e alcuni giorni fa hanno appeso davanti alla colonia uno striscione con la scritta "salviamo la nostra infanzia" dicendo che quella struttura in realtà ha un valore storico per la comunità e specificano di temere che ai 32 ospiti se ne possano aggiungere altri nel tempo. Intanto però la discussione da Facebook si é spostata su un più discreto gruppo WhatsApp per – scrivono – "avere una discussione piu' ristretta a chi veramente interessato e decidere quali azioni intraprendere!".
In un editoriale sul settimanale locale della curia in prima pagina campeggiano queste parole: «Il Papa nel suo messaggio sollecita tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari. Davvero – conclude l’editoriale – sono un pericolo 32 bambini e adolescenti rimasti soli al mondo?».
Per ora nessuna risposta.