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Dopo 26 anni si riapre il caso dell’omicidio di Anna Rossi Lamberti: “Forse uccisa dal killer del trapano”

A distanza di 26 anni sono ripartite le indagini sulla morte di Anna Rossi Lamberti, la merciaia uccisa a Genova nel 1995. L’ipotesi è che possa esistere un collegamento tra questo e un altro delitto, avvenuto solo tre anni prima. A uccidere la 72enne potrebbe essere stato l’autore del “delitto del trapano”, altro cold case riaperto all’inizio del mese di settembre.
A cura di Eleonora Panseri
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La pagina del giornale con la notizia dell'omicidio di Anna Rossi Lamberti
La pagina del giornale con la notizia dell'omicidio di Anna Rossi Lamberti

Anna Rossi Lamberti, merciaia in pensione, fu uccisa l’8 aprile 1998 a Genova, nel quartiere di Marassi. La 72enne venne trovata nella sua casa, colpita con pugni e otto coltellate. Al cadavere furono poi asportate tre dita, probabilmente per portarle via alcuni anelli.

L'omicida non fu mai trovato. Ma oggi, a distanza di 26 anni, le indagini sulla morte della merciaia sono ripartite e s'ipotizza che possa esistere un collegamento tra questo e un altro delitto, avvenuto solo tre anni prima.

A uccidere Lamberti infatti potrebbe essere stato l'autore del "delitto del trapano", altro cold case riaperto all'inizio del mese. Secondo la Procura, l'omicidio della merciaia e quello di Luigia Borrelli, 42 anni, uccisa con un trapano nel 1995, potrebbero essere opera dello stesso assassino.

Le indagini sull'omicidio di Anna Rossi Lamberti e di Luigia Borrelli

Le indagini su Anna Rossi Lamberti sono state prese in mano dalla pubblico ministero Patrizia Petruzziello, titolare anche del fascicolo sull'omicidio di Borrelli, per la cui morte il 9 settembre scorso è stato indagato il carrozziere Fortunato Verduci e incastrato dall'esame del Dna.

Alla chiusura delle indagini, che dovrebbe arrivare a breve, è probabile che Verduci vada a processo. Per l'uomo, tuttavia, non era scattato subito l'arresto perché, secondo il gip, sarebbe passato troppo tempo dal delitto del 1995. Il giudice aveva anche aggiunto anche che, in tutti questi anni, l'uomo non ha commesso alcun reato.

La pm starebbe valutando il ricorso in Cassazione, si legge su Repubblica, ma allo stesso tempo ha deciso di disporre nuove analisi sul Dna raccolto sulla scena del crimini dove venne trovata Anna Rossi Lamberti.

Trovate tracce di Dna sotto le unghie delle merciaia

La donna, secondo quanto si legge nel fascicolo d'indagine, aveva provato a difendersi e sotto le sue unghie erano state trovate tracce di Dna compatibili con altre rinvenute su una tazzina e un cucchiaino di caffè. La speranza è che arrivi una possibile svolta, come nel caso del "delitto del trapano" del 1995.

Sarebbero stati poi alcuni elementi emersi nell’inchiesta sulla morte di Borrelli a portare gli investigatori a compiere nuovi accertamenti sul carrozziere che, intercettato durante un colloquio sulla vita in carcere con alcuni colleghi, avrebbe detto, come battuta: "E con due omicidi cosa ti fanno?".

Per il tribunale del Riesame quella frase sarebbe stata da ricondurre a un conversazione scherzosa, "per alcuni passaggi paradossale, caratterizzata da battute demenziali". Tanto da scrivere che "non vi è alcun elemento per ritenere che in tal modo Verduci confessi due omicidi". Cosa di cui però non è convinta la Procura.

Le analogie tra i due casi

In più, Verduci (non indagato per l'omicidio di Lamberti, ma solo per quello di Borrelli) abiterebbe a pochi minuti di macchina dalla casa dove fu uccisa la merciaia 72enne. I due omicidi, inoltre, presenterebbero alcune analogie, come il fatto he entrambe le vittime conoscevano il proprio assassino.

Come ricostruito dalla Procura, infatti, il "killer del trapano" aveva fumato sigarette e parlato con Borrelli prima di ucciderla e infierire sul suo corpo con un trapano acceso. Mentre, chi ha picchiato e accoltellato a morte Anna Rossi Lamberti aveva bevuto con lei un caffè.

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