La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle non per dare un'immagine romantica del sacrificio, ma per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Invitiamo i nostri lettori a scriverci le loro storie cliccando qui.
La lettera che segue la scrive a Fanpage.it una persona che racconta di aver lavorato per venti anni della sua vita in un ristorante: faceva il cameriere, un lavoro che lo costringeva spesso anche a "sacrificare" i suoi affetti, ma che gli piaceva e soprattutto si fidava del suo datore di lavoro che però, racconta, negli anni gli avrebbe sottratto dei soldi. "È un lavoro che mi piaceva, ma oggi è cambiato tutto".
La lettera a Fanpage.it
Ho lavorato come cameriere in un ristorante per ben 20 anni, percepivo uno stipendio di 1200 euro, pranzo e cena in regola. Con il tempo mi sono accorto che la busta paga era di 1350 euro e lo stipendio di 1200, tredicesima e quattordicesima rimaste indietro.
Ho cercato sempre di avere pazienza e aspettare lo stipendio ma poi quando mi sono accorto che il mio datore di lavoro mi dava meno rispetto alla busta paga sono diventato una furia. Il titolare consegnava le buste paga tramite email, poi mi diceva sempre di aspettare una decina di giorni per il bonifico.
Quando mi sono accorto dell'accaduto ho realizzato che in cinque anni mi ha sottratto circa 10000 euro. Mi sono fidato per venti anni, ora mi ritrovo che il titolare ha chiuso per fallimento e io ho perso 10000 euro.
Mi sono sacrificato per 20 anni lavorando sempre, ho perso del tempo che potevo dedicare alla mia famiglia, a mia moglie e i miei figli. È un lavoro che mi piaceva, ma oggi è cambiato tutto.