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Doping, in Liguria arrestato anche ex mister Universo

Il culturista ed ex mister Universo Orazio Salvatori accusato di commercio di farmaci con azione dopante.
A cura di Antonio Palma
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C'è anche il campione di body building ed ex Mister Universo, Orazio Salvatori, tra le persone arrestate dai carabinieri del Nas nell'ambito di una maxi indagine sul traffico di doping che ha interessato le province di La Spezia e Genova. Insieme a Salvatori, 44 anni, in manette sono finiti anche un militare, il sottocapo della Marina Militare Donato Di Carolo di 33 anni, fermato nella sua stanza all'Arsenale della Marina, e un informatico e culturista, Giancarlo Lolo  di 39 anni. Per loro le accuse sono di commercio di farmaci con azione dopante, esercizio abusivo della professione e commercio di medicinali guasti. Per i carabinieri i tre infatti gestivano insieme un giro di anabolizzanti diffusi nelle palestre de La Spezia comprando e rivendendo prodotti considerati doping. Nella stessa operazione e sempre su disposizione del gip del tribunale di La Spezia, i Nas hanno eseguito anche un ordine di sequestro preventivo di una palestra di proprietà di Salvatori da dove secondo gli inquirenti sarebbe partito il giro di spaccio di anabolizzanti. Sequestrate infine migliaia di fiale, pastiglie, polveri di natura anabolizzante e anche ormoni per la crescita che possono provocare gravi effetti sulla salute.

Doping anche in caserma

A far partire le indagini coordinate dal pm Giovanni Maddaloni, le denunce di alcuni genitori di giovani frequentatori della palestra che avevano notato gli atteggiamenti nervosi dei loro figli, dovuti proprio all'assunzione di queste sostanze, da quando frequentavano il centro sportivo sequestrato. Durante gli accertamenti e i controlli i militari dell'arma hanno scoperto così che nella palestra vi era una stanza apposita, l'infermeria, nella quale  molti atleti si iniettavano o assumevano liberamente sostanze dopanti. La palestra era diventata punto di riferimento per molti culturisti e aveva esteso il suo bacino di vendita arrivando anche in alcune caserme come quella del marinaio arrestato che spacciava doping tra i commilitoni.

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