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Donna uccisa a Brindisi dopo una lite col cognato, contestata l’aggravante dei futili motivi

Al 55enne indagato è stata contestata l’aggravante dei futili motivi: avrebbe ucciso Irene Margherito per aver intrapreso una nuova relazione dopo essere rimasta vedova del fratello.
A cura di Davide Falcioni
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Irene Margherito (Foto Facebook)
Irene Margherito (Foto Facebook)

Adamo Sardella, l'uomo di 55 anni arrestato domenica scorsa con l'accusa di aver ferito a morte la cognata Irene Margherito, di 47 anni, al culmine di una lite, ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero e della gip del tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis. L'indagato, sottoposto oggi in carcere all'udienza di convalida dell'arresto, è accusato di omicidio volontario, del tentato omicidio del compagno della vittima e di porto abusivo di arma da fuoco. Al 55enne è stata contestata l'aggravante dei futili motivi: avrebbe ucciso Irene per aver intrapreso una nuova relazione dopo essere rimasta vedova del fratello.

Proseguono intanto le indagini da parte degli agenti del commissariato di Mesagne e della squadra mobile di Brindisi per ricostruire quanto è avvenuto nel pomeriggio di domenica. Lungo la complanare della statale 7 tra Brindisi e Mesagne la 47enne insieme al compagno incontrò Sardella che giunse sul luogo dell'appuntamento insieme al figlio della vittima. Da tempo – secondo quanto emerso in questa fase delle indagini – vi erano rancori tra i due nuclei familiari, degenerati domenica, fino all'esplosione dei colpi di arma da fuoco, uno dei quali ha colpito alla testa la donna.

Le indagini si stanno concentrando essenzialmente sul contesto familiare. Adamo Sardella è infatti il fratello del marito di Irene Margherito, deceduto improvvisamente più di 10 anni fa. Da alcuni mesi la 47enne aveva allacciato una relazione con un uomo residente a Mesagne. La donna e il suo compagno, fra le 13.30 e le ore 14 di domenica scorsa, si trovavano a bordo di una Nissan Juke bianca, davanti alla sede di un’azienda situata sulla parallela della superstrada Brindisi – Taranto, a circa un centinaio di metri dalla Cittadella della ricerca, in agro di Mesagne.

Lì Irene si era data appuntamento con il cognato, che era arrivato a bordo di una Volkswagen Golf grigia. Stando a quanto emerso finora, ci sarebbe stata una lite al culmine della quale Sardella avrebbe esploso almeno tre colpi di arma da fuoco. Uno di questi ha rotto il finestrino anteriore destro e ha centrato Irene Margherito, seduta sul sedile passeggero, alla testa. Poi vi sarebbe stata una colluttazione con il compagno della vittima, nel frattempo sceso dall'auto. Questi ha riportato ferite di lieve entità al capo. L’uomo è stato denunciato a piede libero per porto abusivo di oggetti atti a offendere, in quanto trovato in possesso di una spada modello katana, con relativo fodero.

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