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Donna segregata in casa a Napoli, i medici: “Poteva morire, pesa 40 chili”

Chiara, la donna di 36 anni costretta a vivere in condizioni estreme per otto anni in una casa del Vomero, ha rischiato di morire. I medici che la stanno curando hanno detto che “sembrava uscita da un campo di concentramento”.
A cura di S. P.
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Ha rischiato di morire Chiara, la donna di 36 anni liberata dagli agenti di polizia dopo aver vissuto otto anni chiusa in una abitazione di Napoli da sua madre. Secondo i medici dell’ospedale San Giovanni Bosco che la tengono in cura da quando è stata salvata, la vita della 36enne sarebbe stata ad alto rischio per malnutrizione. La donna era arrivata a pesare appena 40 chili. Chiara, nel corso di questi lunghi anni, ha ingerito solo succhi di frutta e mai nulla di cucinato. “Quando è arrivata sembrava uscita da un campo di concentramento”, raccontano i medici che stanno cercando di farla riprendere.

Il primario del reparto di psichiatria Massimo Parlato ha detto che il personale medico sta facendo di tutto per farle riacquistare le forze “e speriamo, anche grazie alla riabilitazione, di portarla sulla strada del recupero”. La brutta vicenda di Chiara appare ancora ricca di punti oscuri: alla mamma della donna, accusata di averla chiusa in casa per tutto questo tempo, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Altre persone sono state denunciate ma sul caso della 36enne costretta a vivere per anni tra cumuli di rifiuti continuano gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine.

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