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Donna rischia di soffocare, il figlio 17enne la salva con la ‘manovra di Heimlich’

Una donna di Cesena, Monica Turchi, ha rischiato di morire soffocata ma si è salvata grazie all’intervento del figlio 17enne che ha eseguito su di lei la manovra di Heimlich. Il ragazzo ha appreso la tecnica partecipando a lezioni di primo soccorso. “Simili corsi dovrebbero essere estesi al massimo e resi obbligatori”, ha detto Turchi.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio - manovra di Heimlich
Immagine di repertorio – manovra di Heimlich

Ha salvato la vita alla madre, che rischiava di soffocare, praticandole la "manovra di Heimlich". È successo a Cesena, dove un 17enne è intervenuto senza aspettare un secondo quando ha visto la madre soffocare dopo aver mangiato un boccone di carne che le è andato di traverso durante il pranzo.

A raccontare la storia è stato il quotidiano Il Resto del Carlino. In un'intervista la donna, Monica Turchi, ha spiegato di aver tentato di mandare giù il boccone con un sorso d'acqua ma che in pochi secondi avrebbe perso conoscenza e di aver sentito un forte dolore alle mani poco prima. Inutile l'intervento del marito che con alcuni colpi sulla schiena ha cercato di aiutare la donna.

A questo punto è intervenuto il ragazzo che con grande fermezza ha praticato la manovra salvavita che porta il nome del medico statunitense Henry Heimlich che la illustrò a metà a anni Settanta. Si effettua esercitando delle rapide e profonde pressioni sulla zona addominale, fra sterno e ombelico, dirette verso l'alto per comprimere il diaframma. Attraverso questa manovra viene provocato un violento colpo di tosse utile a espellere l'ostruzione.

"Grazie all’intervento di mio figlio di lì a poco mi sono riavuta e solo dopo ho capito il rischio che avevo corso – ha detto al quotidiano la madre del 17enne -. L’indomani un’amica medico mi ha detto che i sintomi agli arti erano quelli addirittura di un’ischemia. Perché mio figlio è stato così bravo? Perché ha frequentato corsi di primo soccorso in uno stabilimento balneare e a scuola. Abbiamo deciso, io e mio marito, di dare notizia dell'accaduto perché simili corsi dovrebbero essere estesi al massimo e resi obbligatori".

Anni prima, infatti, era stata invece la madre a praticare la stessa manovra al figlio che stava soffocando per un boccone di traverso. "A mio figlio quando era piccino – conclude – avevo praticato la stessa manovra a causa di un ‘garibaldino’ che gli era andato di traverso. Avevamo parlato di quella vicenda varie volte, ed è successo che quando ho riaperto gli occhi dopo l’espulsione del boccone, lui dopo avermi spiegato l’accaduto, mi ha detto che a quel punto eravamo pari, e ci siamo dati un cinque".

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