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Donna muore a 5 anni dall’intervento: chirurgo in tribunale per omicidio colposo

Il direttore di una clinica estetica di Spresiano verrà processato nel 2024 per la morte di una paziente nel 2021. Il decesso è avvenuto dopo cinque anni di coma, provocato da una crisi respiratoria verificatasi durante un intervento a cui si era sottoposta.
A cura di Eleonora Panseri
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Tornerà a processo nel 2024 per rispondere di omicidio colposo, il direttore sanitario di una clinica estetica di Spresiano, in provincia di Treviso, già condannato a un anno e due mesi per lesioni colpose nel novembre 2022. Il medico, Francisco Josè Maria Zambrano, 70 anni, è accusato di aver causato per negligenza la morte di una 60enne di Cessalto, Mariolina Vargiu. La paziente durante un intervento nel 2016 ebbe un'improvvisa crisi respiratoria che la fece finire in coma fino al 2021, anno in cui è deceduta per sindrome da allettamento in una casa di riposo.

Secondo la procura della Repubblica di Treviso, gli imputanti avrebbero messo a rischio la paziente in diversi modi: sottoponendola all'intervento al seno in condizioni di day-surgery in una struttura priva di rianimazione, di aver somministrato troppo anestetico, di non aver predisposto nel modo corretto la gestione delle vie aeree in fase pre-operatoria e aver successivamente tentato per un tempo troppo lungo di intubare la paziente, omettendo di ventilarla manualmente e praticarle il massaggio cardiaco tra ogni tentativo di intubazione, provocando l’arresto cardiaco.

Nell'equipe medica che si occupò dell'operazione della donna, insieme a Zambrano, c'era anche l'anestesista fiorentino, Francesco Camilli. L'uomo ha aderito a una messa alla prova, occupandosi di lavori socialmente utili, per il reato di lesioni e ha invece patteggiato un anno e sei mesi per l'accusa di omicidio colposo. Per Zambrano, invece, durante l’udienza preliminare si è deciso per il rinvio a giudizio con prima udienza fissata all’11 novembre 2024.

Nel 2016 la donna si era presentata alla clinica da sola per sottoporsi a un'operazione che, in apparenza, presentava rischi minimi. Nel pomeriggio era stata chiamata un'ambulanza per soccorrerla, ma all'arrivo dei sanitari Vargiu aveva già perso conoscenza. La 60enne venne quindi ricoverata dopo essere caduta in coma e con danni cerebrali permanenti.

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