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Donna disabile schiavizzata da madre e badante: costretta a dormire sul balcone e a mangiare cibo scaduto

Una donna di 55 anni è stata salvata nel 2021 dalla madre e dalla badante che l’avevano ridotta in schiavitù a Torino. La donna disabile veniva costretta a dormire sul balcone d’inverno e a mangiare cibo scaduto. Le due sono ora state condannate a 18 e 10 anni di reclusione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una donna di 55 anni con una disabilità psichica è stata salvata dalla polizia locale di Torino che ha fatto irruzione nell'appartamento in cui veniva schiavizzata dalla badante, che avrebbe dovuto prendersi cura di lei, e dalla madre. La donna è stata trasferita in una struttura protetta dopo essere stata portata via dall'abitazione degli orrori nel settembre 2021 mentre le due aguzzine sono state ora condannate dalla Corte d'Assise presieduta dal giudice Alessandra Salvadori.

La badante della 55enne è stata condannata a 18 anni di reclusione, mentre la madre dovrà scontarne 10. Tra le pene accessorie previste per le due, l'interdizione perenne dai pubblici uffici e il divieto di assumere incarichi tutelari o di cura, si fa riferimento anche a 3 anni di libertà vigilata e al pagamento di una provvisionale di 60mila euro. Assolto il marito della badante, per il quale la pm aveva chiesto pene variabili tra 9 e 11 anni. L'accusa per tutti e tre era quella di riduzione in schiavitù.

Le due donne, secondo i magistrati, avrebbero reso la vita della 55enne un calvario di umiliazioni, soprusi e violenze dal 2016 fino al 2021. Dal giorno della morte di suo padre e dopo l'affidamento della sua custodia alla madre e alla badante, i maltrattamenti si sono susseguiti uno dietro l'altro fino all'intervento delle forze dell'ordine. La 55enne subìva punizioni corporali e doveva svolgere le faccende domestiche dall'alba alle due del mattino. Questi due elementi fanno parte di un elenco raccapricciante che ha convinto la Procura a contestare alla badante e alla madre il reato di riduzione in schiavitù.

Durante le indagini è inoltre emerso che la 55enne era costretta a dormire sul balcone o sul pavimento della casa, senza nemmeno una coperta per difendersi dal freddo. "Se prendi una coperta ti ammazzo" le urlavano spesso le due aguzzine.

La vittima doveva pranzare inoltre con avanzi o cibo scaduto. Quando le due donne ora condannate la scoprivano a rovistare nella spazzatura di notte, le intimavano di non mangiare. Oltre a questi comportamenti c'erano anche le botte, documentate dai referti medici che riferivano di lividi lasciati da spranghe di ferro, bruciature provocate dal ferro da stiro e tumefazioni sul volto causate dagli schiaffi e dai pugni presi.

Il tutto avveniva nell'indifferenza dei vicini di casa, che stando a quanto documentato dalle forze dell'ordine sapevano e tacevano. Davanti alla Corte, anche loro si sarebbero mostrati reticenti. Le due imputate hanno respinto le accuse, ma i magistrati non ci hanno creduto. "Giustizia è stata fatta" hanno asserito gli avvocati Rita Buzzichelli e Fabrizio Laguzzi, rispettivamente tutore e difensore della parte offesa.

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