Donatori di sangue e Protezione Civile: chi c’è nella categoria “Altro” dei vaccini in Veneto
Nell’ultima settimana in Italia sono state somministrate 2.008.057 dosi di vaccino anti-Covid secondo quanto emerge dall’ultimo report settimanale della Presidenza del Consiglio.Uno dei migliori risultati mai raggiunto finora, con l’Italia che sta cercando di accelerare nella campagna vaccinale e raggiungere l’obiettivo delle 500mila dosi quotidiane. Ieri il commissario Covid Francesco Paolo Figliuolo, su input del presidente del Consiglio Draghi, ha emanato un’ordinanza per cambiare il piano vaccinale e pretendere vengano vaccinati prima i più vulnerabili. Nel momento in cui scriviamo, nel nostro Paese sono state somministrate un totale di 12.652.847 dosi di vaccino e, stando a quanto si legge nel report online del Governo, la categoria che a livello nazionale è stata vaccinata di più è quella degli over 80, con 4.437.719 dosi. Sempre nel momento in cui scriviamo però, ci sono oltre 2 milioni e 600mila persone che hanno ricevuto una dose di vaccino rientrando nella categoria “Altro”. Categoria in cui ci sono persone non inserite nelle liste di priorità e su cui la Commissione antimafia vuole vederci chiaro, anche perché alcune regioni hanno numeri ben maggiori rispetto alla media nazionale. In Veneto, dove anche il Pd chiede chiarezza, oltre 348mila persone rientrano nella categoria “Altro”, solo qualche migliaia in meno della categoria degli anziani con più d 80 anni.
Vaccini Covid, nella categoria "Altro" del Veneto oltre 40mila persone non identificate
Chi sono queste persone in Veneto che hanno già ricevuto almeno una dose del vaccino anti-Covid e non rientrano nelle categorie prioritarie indicate dal piano vaccinale? Secondo una tabella della Regione che riporta dati aggiornati al pomeriggio del 9 aprile, vediamo che nella categoria “Altro” del Veneto rientrano persone come donatori di sangue, appartenenti alla Protezione Civile, c’è una voce che indica “personale servizi veterinari”, un’altra che riguarda generici “altri servizi essenziali”. Nello specifico, fino a ieri erano stati vaccinati 1.674 donatori di sangue, 4.647 appartamenti alla Protezione Civile, oltre 8.300 delle persone vaccinate appartengono invece agli “altri servizi essenziali”, tra i servizi veterinari troviamo 425 persone. E ancora, nella categoria “Altro” del Veneto troviamo ben 40.141 persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Coronavirus ma ancora non si sa perché hanno avuto la precedenza rispetto ad altri: per il momento queste oltre 40mila persone risultano infatti “In fase di verifica/assegnazione alla specifica categoria”.
La precisazione della Regione Veneto
La Regione Veneto precisa che, “premesso che l’attribuzione di una specifica categoria di rischio è effettuata dall’operatore della seduta vaccinale e che pertanto può essere soggetta ad un margine di errore, soprattutto nei momenti di massimo afflusso ai Centri di Vaccinazione di Popolazione, nel sottogruppo pari a circa 40.000 somministrazioni (3,5% del totale delle somministrazioni effettuate, ad oggi circa 1.150.000) rientrano soggetti che attualmente non sono stati classificati in una delle altre condizioni di rischio previste dal Ministero della Salute” (risultano classificati come ‘Nessuna condizione di rischio’, ‘Altro”, ‘Mancante’). Oltre a questi – prosegue la Regione – rientrano in misura minore altre voci, come, ad esempio, viaggiatori internazionali, rischio Epatite B, residenti area a maggio rischio, profilassi post-esposizione, comportamento a rischio, donna in età fertile, che sicuramente derivano da precedenti classificazioni del medesimo soggetto. “A tal proposito, si precisa che il sistema regionale è lo stesso utilizzato per le vaccinazioni ordinarie, non necessariamente anti-Covid19. Pertanto un soggetto già vaccinato per altri motivi può risultare già classificato in una categoria di rischio associata a precedenti vaccinazioni e che risulta non coerente con la campagna anti-Covid”. In relazione alle 40.000 somministrazioni che non risultano classificate, il Presidente Luca Zaia e l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin hanno dato mandato di verificare e incrociare i propri dati e catalogare i soggetti che compongono quel macro gruppo.