Donatore di sperma deve pagare per le figlie: “Le conosco a malapena”
Mark Langridge non voleva figli, ma le sue amiche lesbiche le hanno chiesto di dar loro una mano per avere una gravidanza, così decise di donare il suo sperma. Ora, il
suo "atto di gentilezza" è tornato a perseguitarlo dopo 13 anni, dopo aver ricevuto una lettera dalla coppia, nella quale gli viene chiesto il mantenimento delle figlie. Langridge non ha rapporti con la famiglia che ha contribuito a creare dal 2004. Non è stato nominato sui certificati di nascita delel due figlie e non ha svolto alcun ruolo nella loro educazione, ma la Child Support Agency insiste nel dire che deve pagare 26 £ a settimana per il loro sostegno.L'uomo ha dichiarato di non potersi permettere tali pagamenti, ai quali si aggiungeranno fino a £ 8000 prima che entrambe le bambini raggiungano l'età adulta. Il 47enne, proveniente dall'Essex, ha avuto un relazione stabile con il compagno Shaun Keeble, di 37 anni, per 17 anni. "Io e Shaun non eravamo interessati ad avere figli nostri" ha detto. "Quando ci è stata suggerita l'idea di donare sperma, abbiamo pensato che fosse una cosa bella da fare. Ma gli ultimi mesi sono stati un incubo". Mark, inoltre, ha rivelato di sentirsi come se fosse "la vittima di un ricatto". Langridge e Keeble incontrarono le donne in una discoteca gay a Southend nel 1997 e divennero buoni amici.
Quando una delle donne ha rivelato di volere disperatamente un figlio, Langridge ha accettato di aiutarla, a patto che non ci fossero vincoli. "Io non ho chiesto nulla, nemmeno di essere riconosciuto legalmente come padre", ha detto. Dopo la nascita della prima bambina, nel 1998, a Langridge è stato chiesto di donare di nuovo il proprio sperma, che ha portato alla nascita della seconda figlia, nel 2000. Mark è rimasto in contatto con la madre e ha visto le piccole in occasione di eventi sociali. Dal 2004, però, i rapporti tra le due famiglie si sono interrotti. La coppia delle due madri si è separate e le bambine sono rimaste con la mamma biologica, la quale, a corto di soldi, ha inviato richiesta di prestazioni sociali allo Stato.