Don Riccardo Seppia, parlano i ragazzini: in parrocchia incontri a base di sesso e droga
Finora era un'indagine che si basava soltanto su intercettazioni ambientali e telefoniche, quella in cui è coinvolto Don Riccardo Seppia, il prete di Sestri Ponente accusato di violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Dalla sua cella, dove è recluso dalla notte di venerdì, Seppia aveva commentato così le orrende accuse: "Soltanto parole". Ieri poi sono state diffuse le intercettazioni e in serata è arrivata anche la conferma di alcuni minori che avrebbero raccontato agli inquirenti ciò che succedeva in canonica.
Il chierichetto di 16 anni sul quale Don Riccardo avrebbe consumato la gran parte degli abusi afferma gli approcci sessuali del parroco ma nega quanto lo stesso Seppia avrebbe scritto in un sms all'amico croupier, ex seminarista, ovverosia che non sarebbe stato alcun bacio sulla bocca. Altri ragazzini, il più piccolo di 13 anni, vengono ascoltati a scaglioni dagli inquirenti alla presenza di diversi psicologi; raccontano degli incontri in canonica col parroco a base di sesso e cocaina, che consumavano assieme al parroco: parziali conferme che potrebbero aggravare la posizione di Don Seppia, che intanto resta in carcere, mentre i carabinieri hanno cominciato le indagini sui suoi computer.
E' in cella di isolamento, lontano da tutti e dice di aver paura. Quando è arrivato gli hanno gridato di tutto; d'altra parte si sa che anche il carcere ha le sue regole, e chi fa del male ai bambini si guadagna il disprezzo dei detenuti. Temendo per la sua sicurezza Don Riccardo è esplicitamente richiesto di stare solo: "Ho paura, io devo stare solo. Quando sono arrivato mi hanno gridato cose terribili. Ho veramente paura", avrebbe detto. Lo raccontano come un detenuto taciturno, quasi apatico; non starebbe pregando e si sarebbe detto addolorato per le scritte comparse sul muro nei pressi della sua parrocchia. Scritte che la curia ha già provveduto a lavar via: non sarà così facile, invece, far dimenticare l'orrore alle povere vittime degli abusi.