Don Riccardo Seppia: accuse meno pesanti, ma resta lo stesso in carcere
L'opinione pubblica lo ha conosciuto lo scorso 14 maggio e non ha perso tempo ad affibiargli i peggiori appellativi: si tratta di Don Riccardo Seppia, 51 anni, parroco di Sestri Ponente, arrestato con l'accusa di violenza sessuale su minore e cessione di stupefacenti. Man mano che trascorrevano i giorni, la vicenda si è arricchita di particolari morbosi e quantomai agghiaccianti, tra cui la sieropositività di Don Seppia, che hanno amplificato il rincorrersi di indiscrezioni attorno alla vicenda.
Al di là da ogni giudizio di merito, oggi arrivano le prime conferme sul caso. Le accuse per cui il prete è indagato sarebbero meno pregnanti: il gip di Genova, Annalisa Giacalone, contesta all'uomo i reati di tentata violenza sessuale su minore, tentata induzione alla prostituzione minorile e offerta di stupefacenti a minori. All'uomo, inoltre, è contestato anche il reato di detenzione di materiale pedopornografico. Ad ogni modo, sebbene non vi siano prove di una violenza sessuale vera e propria, secondo quando afferma il Gip "il quadro probatorio si è sensibilmente irrobustito, per l'insistenza, gli sms e le telefonate e gli abbracci e tentativi di approcci fisici così come testimoniati dai ragazzini".
Come dimenticare gli stralci di alcune intercettazioni tra Don Seppia e un suo amico, ex seminarista ora croupier, nelle quali "il religioso" chiede esplicitamente all'amico di procurargli qualche ragazzino "magari con problemi". Come far finta di nulla, di fronte ai racconti di quell'infanzia negata, o meglio tradita, proprio da quella figura cui i piccoli frequentatori della parrocchia si aggrappavano in cerca di aiuto e conforto.
Proprio per tali ragioni e per il fatto che "l'estrema gravita' delle contestazioni riflette la pericolosità sociale dell'indagato il quale per dar sfogo alle proprie perversioni non ha risparmiato i giovanissimi frequentatori della sua parrocchia rendendoli oggetto di attenzioni morbose pesantemente invasive e, nel caso del (chierichetto) di veri e propri tentativi di violenze sessuali", per l'uomo è stata predisposta un'ordinanza di custodia cautelare che fa sì che l'uomo debba restare in carcere anche perché, a detta del gip, potrebbe reiterare il reato.