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Covid 19

Don Mario, il sacerdote che torna medico in prima linea in ospedale: “È mio dovere”

Mario, è un medico cardiologo, ed è tornato in prima linea in veste anche di sacerdote per stare accanto ai malati di Covid-19 ricoverati all’ospedale Cannizzaro di Catania, un modo per sostenere sia il personale sanitario che i malati:”Quando giriamo nelle stanze – ha detto a fanpage Mario Torracca, medico e sacerdote – vediamo veramente tanta sofferenza, ogni letto di ospedale è una cattedra di vita”.
A cura di Francesco Bunetto
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Si chiama Mario Torracca, per dieci anni medico cardiologo, ma da vent'anni è cappellano all'interno dell'ospedale Cannizzaro di Catania, è tornato in prima linea per stare accanto ai malati di Covid-19 e anche per sostenere il personale sanitario. Don Mario è un sacerdote impegnato in diverse attività di volontariato, nella lotta contro la povertà e a sostegno dei più deboli. Fanpage.it lo ha incontrato nei reparti dell'ospedale catanese:"Ogni mattina – ha detto a Fanpage Mario Torracca" – percorro le corsie dell'ospedale quindi, non è mai cambiato nulla del passato, medico e sacerdote è un tutt'uno".

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"Ogni letto di ospedale è una cattedra di vita"

Ogni mattina Don Mario, si trova in corsia insieme al personale sanitario impegnato in prima linea a causa dell'emergenza Coronavirus. "Ho visto negli occhi di tanti malati – racconta Don Mario – tanto sconforto, tanta paura, tanto timore e anche tanta solitudine. Sono occhi che chiedono una parola di conforto e di aiuto perché c'è sempre tanta sofferenza e dalla sofferenza, c'è sempre qualcosa da imparare. Aggiunge Don Mario – Ogni letto di ospedale è una cattedra di vita. Questi malati non possono ricevere visite neanche dai familiari.

"Un bel rapporto con il personale"

Seppur quasi vent'anni cappellano al nosocomio catanese, Don Mario non aveva mai vissuto questo tipo di esperienza così drammatica. Quasi non si riconosce con la tuta di protezione se non fosse per quella croce disegnata con il pennarello per distinguersi con gli altri operatori sanitari. "Ho riscoperto in questo periodo anche un bel rapporto con il personale – ha detto Don Mario – stressati e spaventati anche perché di fronte all'incognita che era una situazione che nessuno di noi poteva mai immaginare, non si sono mai tirati indietro, con generosità, hanno fatto il loro servizio. C'è bisogno della nostra presenza accanto all'ammalato – continua Don Mario – e dirò di più:accanto al personale. Un medico, un infermiere sono anche persone che hanno famiglia e quindi capisco bene cosa alberga nel loro cuore. "Insieme, facciamo parte di una equipe meravigliosa che vuole soltanto la salute e il benessere del malato".

Umanizzazione negli ospedali

Oggi si parla tanto di umanizzazione negli ospedali. Effettivamente non basta soltanto la figura professionale del medico e dell'infermiere, occorre che ci si prenda cura totalmente del malato. "Stare accanto agli ammalati – dice Don Mario – specialmente in questi periodi, a volte, con i nostri comportamenti superficiali, possiamo fare del male anche agli altri. Stiamo attenti noi stessi – conclude Don Mario – e cerchiamo con il nostro comportamento di non danneggiare neanche i nostri fratelli".

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