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Domenico Don, il prete che riempie la chiesa tra battute e interrogazioni durante la messa

Il parroco veneto tra battute e modi stravaganti riesce a fare il tutto esaurito alle sue funzioni religiose.
A cura di Redazione
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Già dal nome con cui ama farsi chiamare si capisce che non è un prete comune e infatti Domenico Pegoraro, per tutti  Domenico Don, ad appena sei mesi dal suo insediamento è già riuscito a rivoluzionare la sua parrocchia di Piazzola sul Brenta, nel Padovano, facendo molto parlare di sé. Come racconta Il Mattino di Padova, da tempo in effetti le sue funzioni religiose nelle parrocchie di Tremignon e Vaccarino, nella diocesi di Vicenza, fanno il tutto esaurito registrando vere e proprie resse per accaparrarsi un posto in chiesa. Complice sicuramente il suo lato scherzoso a cui non rinuncia nemmeno durante la messa quando si lancia in battutine e frecciatine anche  ai fedeli presenti.

Eppure le sue celebrazioni non son certo brevi e poco accorte, anzi il parroco, nato a Padova 57 anni fa, spesso mette alla prova i fedeli interrogandoli su quanto appena detto, redarguisce dall'altare chi si alza per andare via prima  e, se la gente risponde a voce troppo bassa, fa ripetere le preghiere o l’amen finché non sente un suono chiaro e forte. "È così, non ha peli sulla lingua" spiegano i suoi parrocchiani, raccontando di una sua omelia in cui avrebbe detto: "Non soffermiamoci a squadrare quello più grasso, più magro, quello più bello o più brutto, non dovete guardare neanche chi ce l’ha più lungo o più corto. Siamo tutti figli di Dio". Una volta allo squillo di un cellulare si è fermato e si è rivolto al malcapitato di turno: "Risponda pure, speriamo non sia l’amante altrimenti fa brutta figura". Le stravaganze non finisco qui: si va da quella volta che era in ritardo per celebrare la messa ed è arrivato all'altare in bicicletta dicendo che la sera prima era uscito a far baldoria con i ragazzi, al natale in cui ha detto messa in una stalla. Il suo scopo però è stato sempre quello di attirare fedeli e anche appena arrivato, quando gli hanno sottoposto il problema del campanile da ristrutturare, ha risposto: "Prima colmiamo la chiesa di fedeli, poi risistemeremo anche la torre campanaria".

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