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Domani decolla IXV, la navicella spaziale “Made in Italy”

Decollerà domani IXV , navicella spaziale dell’Esa in gran parte realizzata da tecnici italiani.
A cura di D. F.
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Decollerà domani dallo spazioporto di Kourou, in Guyana francese, la navicella spaziale IXV (dalle iniziali di Intermediate eXperimental Vehicle) dell’Esa, velivolo in gran parte realizzato dall'Italia grazie soprattutto alla determinazione dell'Agenzia Spaziale Italiana. IXV è una navicella di 5 metri di lunghezza e 1.845 chili di stazza: a bordo non ci saranno uomini bensì sensori che raccoglieranno dati preziosissimi per le astronavi del futuro. La navicella partirà su un razzo Vega di costruzione italiana e raggiungerà la quota massima di 412 chilometri alla velocità di 28mila chilometri all'ora, quindi rientrerà sulla Terra. La missione si concluderà con lo splash-down nell'Oceano Pacifico: IXV rimarrà sulla superficie marina grazie a quattro galleggianti e verrà messo in sicurezza da una nave appositamente predisposta.

Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, ha commentato: "È la prima volta nella storia che un velivolo europeo effettua un rientro controllato e manovrato nell'atmosfera terrestre: IXV rappresenta un passo fondamentale per il futuro del trasporto spaziale e una conquista, sia per l'Italia sia per l'Esa". Battiston ha sottolineato che con la missione IXV "si avvia lo sviluppo di futuri veicoli di rientro riutilizzabili , destinati al volo orbitale e suborbitale, che vede l'Italia al primo posto in Europa grazie ai contributi del sistema della ricerca, con il Cira a Capua, e dell'industria nazionale, con Thales Alenia Space Italia a Torino, città nella quale dal centro di controllo di Altec seguirà l'andamento della missione". Il volo della navicella servirà a raccogliere dati per la realizzazione di futuri veicoli di rientro riutilizzabili. "Il rientro atmosferico – ha spiegato Giorgio Tumino, capo progetto dell'Esa per l'IXV – è fondamentale per portare avanti missioni come il ritorno dall'orbita per la Stazione spaziale, ritorno di campioni da Marte o da asteroidi, così come tutta una serie di applicazioni innovative".

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