Dodici milioni di italiani si rivolgono ogni anno a maghi e cartomanti: spesa media 500 euro l’anno a testa
Dalle divinazioni attraverso la lettura delle carte passando per i riti propiziatori per ottenere un posto di lavoro, arrivare alla persona amata o guarire da una malattia. Ma anche formule magiche finalizzate a scacciare (o a lanciare) il malocchio.
Per quanto possa sembrare incredibile nel 2024 sono quasi 12 milioni gli italiani (il 20% circa sul totale) che si rivolgono ogni anno a maghi, cartomanti, occultisti, guaritori, veggenti che promettono soluzioni in grado di risolvere patemi sentimentali, problemi di salute, disaccordi lavorativi e drammi esistenziali. Il 68% sono donne.
Tutto in cambio di soldi, naturalmente: la spesa media è di 500 euro l'anno a testa. E nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di denaro non tracciato.
Una tendenza assolutamente preoccupante quella che emerge dall’ultimo rapporto dal titolo “Magia, pseudoscienze, intelligenza artificiale e altre dipendenze” elaborato dall’Osservatorio Antiplagio, attivo dal 1994.
Secondo questa analisi, le persone che si rivolgono a sedicenti maghi e cartomanti hanno sviluppato parallelamente anche altre dipendenze e si avvicinano a questo universo di facili promesse attraverso i social e Internet in generale: il 90% dei consulti arriva infatti online, con solo il 10% dei clienti che preferisce il contatto diretto col chiromante di turno.
In trent'anni – spiegano il coordinatore nazionale, Giovanni Panunzio, e il presidente, Alfredo Barrago – abbiamo ricevuto circa 28 mila segnalazioni, ne raccogliamo un migliaio l'anno, quasi tutte anonime, ma il sommerso è decisamente maggiore. La solitudine e la facilità con cui i social permettono di avvicinare e conoscere tutto delle persone rendono il fenomeno ancora più vasto. Spesso c'è addirittura chi usa degli avatar e, dopo aver ottenuto i soldi, sparisce.
A livello nazionale si stima un giro d'affari annuo di quasi 6 miliardi e con un tasso di evasione decisamente elevato. Solo due clienti su 100 ricevono dicono di aver ricevuto un regolare documento fiscale, il 55%, una quietanza anonima, il 44% nulla.