Dna sardi, la battaglia degli abitanti dell’Ogliastra: rivogliono dati e campioni di sangue

Una parte dei 13mila donatori sardi che hanno partecipato alla ricerca sul Dna della popolazione dell'Ogliastra (i cui dati acquisiti dalla SharDna, banca dati che raccoglieva informazioni sul patrimonio genetico di questa parte della popolazione per scoprirne il segreto della longevità e studiare le cause genetiche delle malattie, sono stati poi acquistati dalla società inglese Tiziana life sciences) hanno richiesto la restituzione di tutto il materiale, compresi i campioni di sangue. Secondo quanto annunciato dal presidente dell'associazione dei donatori Flavio Cabitza questo è solo l’inizio e molti altri presenteranno la medesima richiesta. Il timore che i loro dati genetici vengano venduti e usati all'estero. Allo stesso tempo Psd'Az, La Base, Udc, Uds e Rossomori hanno presentato una mozione in Consiglio regionale per sollecitare una presa di posizione del governatore Francesco Pigliaru affinché tuteli “il diritto dei sardi ad essere padroni del loro stesso sangue”.
“Siamo ancora in attesa che la società Tiziana Life chieda ai donatori un nuovo consenso all'utilizzo della banca dati del genoma dei sardi – ha spiegato Cabitza – intanto abbiamo inoltrato una segnalazione al Garante della privacy che ha imposto il blocco totale dei dati del codice ogliastrino. Secondo le ultime voci inoltre, ci sarebbe un'ipotesi di accordo tra la società inglese e il Cnr. “Una cosa deve essere chiara – ha aggiunto Cabitza – non siamo in vendita e la banca dati del genoma è un bene dell'Ogliastra e della Sardegna, nessuno ci deve guadagnare se non come ricaduta economica sul territorio, che significa posti di lavoro e opportunità per i giovani”. Per il capogruppo del Psd'Az, Angelo Carta, “si è trattato di una svendita del patrimonio genetico dei sardi che avevano dato la propria disponibilità in assoluta buona fede per essere utili alle ricerche scientifiche e mediche”.