DJ Fabo, parla Cappato: “Dopo di lui, sto aiutando altre persone a morire”
Proseguono le indagini per “aiuto al suicidio” nei confronti dell'esponente del Radicali e tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, Marco Cappato. L'inchiesta del Procura di Milano è scattata a seguito dell'autodenuncia da parte dell’uomo, lo scorso 28 febbraio scorso, nella quale il 45enne promotore del ‘Congresso mondiale per la libertà di ricerca e della campagna Eutanasia legale’ aveva raccontato, davanti ai carabinieri, di aver accompagnato Fabiano Antonioni fino in Svizzera, dove dj Fabo ha scelto di andarsene, facendolo salire su una macchina a Milano e guidando l'auto. Cappato aveva poi rivelato di essere intenzionato ad aiutare altre persone desiderose di percorrere la stessa strada di Dj Fabo, andando a morire nella stessa clinica svizzera specializzata nell'eutanasia.
Oggi il pm Tiziana Siciliano ha sentito alcuni amici e conoscenti di Antonioni come persone informate sui fatti. Deposizioni utili per avere un quadro anche più ampio della vicenda rispetto a quello della cerchia familiare. I familiari di Fabiano saranno comunque riascoltati nei prossimi giorni, quando probabilmente verrà convocato anche lo stesso Cappato, il quale da indagato sarà sentito con l'assistenza di un legale. Gli inquirenti hanno già acquisito la documentazione relativa ai ‘protocolli', regole e normative, in base alle quali nella clinica svizzera, vicino Zurigo, dove il 40enne è morto, viene praticato il suicidio assistito.