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Divorzio facile: basterà andare dal sindaco

Secondo la nuova legge per concludere un accordo di separazione consensuale basterà presentarsi davanti al sindaco.
A cura di Antonio Palma
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È atteso per oggi il voto definitivo  per convertire in legge il decreto che mira a velocizzare la giustizia civile. Nel decreto tra le varie novità c’è quella del cosiddetto divorzio facile. In pratica basterà presentarsi davanti al sindaco “per concludere un accordo di separazione o di scioglimento del matrimonio”. A spiegarlo è proprio il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. L’articolo 12 della legge stabilisce che le coppie decise a dirsi addio, purché si tratti di separazione consensuale,  senza figli a carico e in cui non ci sono trasferimenti patrimoniali, possono presentarsi davanti al sindaco per porre fine al matrimonio. Il sindaco, in qualità di ufficiale di stato civile, assegna un tempo di trenta giorni agli sposi per riflettere sulla scelta. Se dopo un mese la coppia non si ripresenta, l’accordo salta, altrimenti si pone fine al matrimonio. In questo modo si evita di far passare tempo eccessivo tra udienze e tribunali.

Novità anche per le i divorzi di coppie con figli

Novità sono previste però anche per le coppie con figli, anche se minori. All’articolo 6 della legge infatti si prevede che in caso di divorzio consensuale, i coniugi possano ricorrere alla negoziazione assistita, cioè decidere le condizioni di comune accordo con l’assistenza degli avvocati di fiducia. Saranno poi gli stessi avvocati a trasmettere l’accordo, entro dieci giorni, al procuratore della Repubblica che darà il via libera se valuterà l’accordo raggiunto “rispondente all’interesse dei figli”, mentre si andrà al procedimento classico se il procuratore dovesse trovare l’accordo non congruo. “Ora per il prossimo passo si tratta di approvare velocemente anche la legge sul divorzio breve per dimezzare il tempo di attesa fra separazione e divorzio” ha dichiarato il responsabile giustizia del Pd, David Ermini, sottolineando che le norme contenute nel decreto non incidono sui tempi di separazione necessari per ottenere il divorzio, che restano di tre anni.

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