video suggerito
video suggerito

Disse su Radio Maria che il terremoto è un castigo di Dio: sospeso padre Cavalcoli

Secondo alcune indiscrezioni gli sarebbe stato vietato di dire messa in pubblico, di confessare, di tenere conferenze, di rilasciare interviste, di pubblicare libri per un anno.
1.354 CONDIVISIONI
Immagine

Censura, con relativa sospensione a divinis temporanea, per padre Giovanni Cavalcoli, il sacerdote domenicano balzato agli onori delle cronache qualche mese fa per aver affermato, in onda su Radio Maria, che il terremoto in Abruzzo sarebbe stato mandato da Dio come castigo. E’ quanto è trapelato nelle ultime ore dopo che, ieri, era circolata la notizia che il teologo era stato addirittura sospeso a divinis, una pena pesantissima per un consacrato.

Invece, secondo alcune fonti riservate, a padre Cavalcoli sarebbe stato vietato di presiedere la messa, di pronunciare omelie, di confessare, di tenere conferenze, di rilasciare interviste, di pubblicare libri per un anno. Padre Cavalcoli è irrintracciabile sia a telefono che sul suo profilo Faceboook, su cui, invece, era in genere molto attivo per commentare l’indiscrezione, che trova, però, conferme da più parti. Non sono noti i motivi del provvedimento, preso direttamente dal suo superiore nell’ordine Domenicano, ma è possibile pensare che sia legato alla sovraesposizione mediatica di Cavalcoli, che male aveva tollerato gli inviti degli scorsi mesi a comportarsi in modo più discreto. Padre Cavalcoli si trova attualmente nel convento domenicano di Varazze, in Liguria.

Nel corso di una trasmissione su Radio Maria, padre Cavalcoli, studioso e teologo molto stimato soprattutto in ambienti cattolico-conservatori, aveva dichiarato che il terremoto che aveva distrutto interi paesi era frutto del peccato degli uomini, facendo, come esempio, l’approvazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso da parte di Radio Maria. L’emittente radiofonica, finita diverse volte essa stessa al centro di bufere mediatiche negli ultimi anni, lo aveva sospeso subito, ritenendo inaccettabile la sua posizione.

Padre Cavalcoli, ai microfoni del La Zanzara su Radio 24 aveva confermato tutto invitando chi lo aveva attaccato a “ripassare il catechismo”. Qualche giorno dopo, intervistato da un sito cattolico, aveva cercato di spiegare il suo pensiero su basi teologiche, ricevendo il supporto di parecchi uomini di Chiesa. Tra tutti, monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo dell’Aquila, che però lo aveva tacciato di scarsa prudenza.

AGGIORNAMENTO

Poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo di Fanpage, padre Giovanni Cavalcoli ha annunciato che la sospensione a divinis temporanea era stata cancellata. "Cari Amici, vi ringrazio per la vostra solidarietà. – ha scritto sul suo profilo Facebook – Vi comunico la bella notizia, ricevuta oggi, che le restrizioni a me imposte nel novembre scorso dal mio Priore Provinciale, P.Fausto Arici, sono stati da lui revocate. Ringraziamo il Signore e proseguiamo nel nostro cammino di fede a servizio della Chiesa e dei fratelli. P.Giovanni"

Dunque le sanzioni erano in vigore dallo scorso novembre, cioè da quando Cavalcoli aveva pronunciato le sue parole sul terremoto, ma la notizia non era trapelata. Tuttavia, quando ciò è successo, l'Ordine di cui fa parte padre Cavalcoli si è affrettato a "perdonarlo" con nove mesi di anticipo rispetto alla scadenza delle sanzioni stesse.

1.354 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views