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Disperso da 63 anni ritrovato ibernato sulle Ande: risolto il mistero dell’escursionista Vincenzo Chiaranda

I due scalatori Horacio Ritter ed Erick Pizarro hanno risolto il mistero della scomparsa dell’esploratore Vincenzo Chiaranda, sparito nel 1959 durante una scalata sulle Ande. Il corpo dello scalatore italiano è stato trovato ibernato sulle vette dove è deceduto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Disperso per 63 lunghi anni sulla cordigliera delle Ande, in Argentina: finalmente è stato risolto il mistero sulla scomparsa di Vincenzo Chiaranda, escursionista classe 1909 che nel 1959  sparì nel nulla mentre stava scalando il Mercedario. A raccontare la vicenda è il Messaggero Veneto: il corpo ibernato era stato ritrovato per caso nel 2022 da parte di alcuni giovani esploratori cileni che stavo percorrendo lo stesso itinerario di Chiaranda. Horacio Ritter ed Erick Pizarro, ovviamente, non sono riusciti a capire subito di chi si trattasse.

I due esploratori stavano tentando per la terza volta la scalata quando si sono imbattuti nel corpo ibernato. Dopo aver allertato i soccorsi, i due scalatori sono tornati a valle e la salma del misterioso escursionista, poi riconosciuto come Vincenzo Chiaranda, è stato recuperato in un secondo momento. L'uomo fu un emigrato, ristoratore ed esperto documentarista con una grande passione per la montagna.

La famiglia è stata informata proprio da Ritter e Pizarro nell'ottobre dello scorso anno. I due esploratori si sono recati di persona a Grizzo di Montereale, dove vivono i familiari di Chiaranda. Il nipote Luciano Chiaranda e i suoi figli vivono ancora nella provincia di Pordenone e i due escursionisti si sono recati sul posto per comunicare la notizia del ritrovamento e del riconoscimento del cadavere e restituire gli oggetti appartenenti al loro avventuroso antenato.

I due scalatori, infatti, hanno trovato lo zaino con l'occorrente per affrontare la traversata ancora intatto e ancorato alle spalle di Chiaranda. All'interno della borsa, hanno trovato alcuni nastri registrati dallo stesso escursionista per documentare l'avventura. Dopo il riconoscimento del corpo e la definitiva risoluzione del mistero, Pizarro e Ritter hanno ispezionato lo zaino dell'esploratore e riportato tutto il contenuto ai familiari italiani.

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