Disastro del Mottarone, a un anno dalla tragedia una cerimonia privata per ricordare i morti
È già passato un anno, la cabina nella quale sono morti in 14 quel maledetto 23 maggio 2021 è stata rimossa mesi fa dai vigili del fuoco, il processo deve ancora iniziare e sono in corso le prove degli scienziati per capire cosa non abbia funzionato quel giorno sul Mottarone, se davvero fu responsabilità soltanto di chi bloccò i freni o se ci sono altre responsabilità in un disastro che lo stesso Sindaco di Stresa ha definito "una tragedia evitabile".
Per il momento rimangono 12 gli indagati che stanno attendendo che gli esperti depositino la loro perizia, per stabilire in modo inequivocabile che cosa è successo dal punto di vista tecnico e per quale motivo la cabina della Funivia Stresa Mottarone è precipitata dopo che il cavo di traino si è spezzato. Resta la testimonianza di Gabriele Tadini, l'ultimo degli indagati ad essere liberato in attesa del processo e l'unico ad aver confessato davanti agli inquirenti di aver utilizzato sistematicamente i forchettoni per inibire il funzionamento del sistema frenante delle cabine della funivia a causa di alcuni problemi tecnici che non erano mai stati risolti.
Resta il dolore delle famiglie dei 14 morti nella caduta della cabina, un dolore incancellabile per la scomparsa di così tante persone che saranno ricordate in una cerimonia privata organizzata dal Sindaco di Stresa Marcella Severino: "La commemorazione a un anno dalla tragedia è stata organizzata dal comune di Stresa – racconta l'avvocato Giuseppe Zanalda, che segue la famiglia del papà del piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto alla catastrofe e che adesso ha 6 anni – sono state invitate le famiglie delle vittime e i legali che le rappresentano. La cerimonia si dovrebbe svolgere sul luogo dell'incidente e saranno ammesse solo le parti interessate".