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Disabilità, l’appello di 40 mamme: “I nostri figli sempre ultimi, per noi l’emergenza non finisce”

Oltre 40 mamme di bambini e bambine disabili, provenienti da tutta Italia, hanno realizzato un video appello per chiedere alle autorità di non essere lasciate “indietro” e per ricordare a tutti che per loro “la vita non è cambiata per l’epidemia, la fatica non finirà quando sconfiggeremo il virus”.
A cura di Simone Gorla
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"Siamo le tue amiche, le tue colleghe, le tue vicine di casa. Siamo mamme come tante, ma di bambini speciali, e viviamo una sfida che forse non conosci". Inizia così il video appello di oltre 40 mamme, in rappresentanze di migliaia di genitori italiani che si prendono cura di bambini e bambine disabili, hanno realizzato per chiedere di non essere lasciate "indietro" nel momento dell'emergenza coronavirus, ma anche e soprattutto con il ritorno della "normalità". Nelle immagini mostrano cartelli con i loro nomi, quelli dei loro figli e la città di provenienza. Vengono da Milano, Napoli, Sassari, Monza, Varese, Catania e ancora da Brescia, Pisa, Bari, Cremona, Roma e molte altre città. Si sono ritrovate insieme attraverso i social network e hanno voluto realizzare un messaggio per ricordare a tutti l'importanza di tutelare sempre i diritti della persone con disabilità.

Il video appello di 40 mamme di tutta Italia

"Per noi la vita non è cambiata il 4 marzo, la fatica non finirà quando sconfiggeremo il virus, perché quando la disabilità tocca una famiglia lo fa per sempre", spiegano le mamme nel video, ideato e realizzato da Arianna Bertoli, Alessandra Brandi e Morena Manfreda. "Siamo la voce nei nostri figli, sempre lasciati per ultimi ma adesso magicamente spariti. Come se potessimo delegare a una babysitter il lavoro di un'insegnante, come se avessimo tutte il privilegio di non dover lavorare", afferma il testo letto da quattro delle autrici, che già avevano scritto al governo per chiedere interventi rapidi sull'assistenza in sicurezza ai minori disabili. "Dopo una crisi si può ricostruire, quindi ripartiamo dall'infanzia e dalla disabilità", chiedono le autrici ricordando l'articolo 2 della Costituzione e il richiamo alla parità di dignità e opportunità che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini. Il messaggio è lo stesso per tutte le partecipanti, che sono distribuite su quasi l'intera Penisola. "Vogliamo parlare di scuola, formazione, terapia mirate" e ancora "quando ripartiremo ricordati di chi è rimasto indietro. Non non ci arrendiamo, la dignità è un diritto e i diritti sono la nostra e la vostra vita".

"Siamo state lasciate indietro, ma per noi l'emergenza non finisce"

"Il premier Conte all'inizio dell'emergenza ha detto che nessuno sarebbe rimasto indietro. Ecco, noi siamo sentite lasciate indietro in questo periodo. Ma non vogliamo più essere invisibili. Da qui è nato l'hashtag #maipiùindietro e la richiesta di mandare le foto", spiega a Fanpage.it una delle organizzatrici, Morena Manfreda, che con altre mamma di ragazzi che soffrono di autismo sta costituendo l'associazione Abilità diverse. "Non è giusto parlare delle difficoltà dei disabili solo adesso – commenta -. La condizione di queste famiglie deve essere ricordata sempre dalle istituzioni. Ma l'obiettivo del video è sensibilizzare tutti, a partire dalle persone vicine a noi che spesso non si rendono conto della nostra condizione nostra".

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