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Diploma in 4 anni: da oggi le scuole si potranno candidare per la sperimentazione

Da oggi 20 ottobre fino al 13 novembre tutti i licei e gli istituti tecnici interessati si potranno candidare dino al 13 novembre per ospitare la sperimentazione del diploma in quattro anni. Il progetto pilota si concluderà nel 2023.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da oggi 20 ottobre fino al 13 novembre per le scuole sarà possibile candidarsi per ospitare la sperimentazione del diploma in 4 anni. Sono 12 gli istituti fin ora, tra licei e istituti tecnici, che hanno provato il percorso quadriennale. Al via quindi il bando nazionale, che consentirà alle scuole interessate di presentare i progetti che partiranno dall'anno scolastico 2018-2019. Saranno ritenute idonee 100 scuole, che avranno tutti i requisiti. Vediamo quali.

E' richiesto in primo luogo un elevato livello di innovazione, l'utilizzo nella didattica di tecnologie e delle attività laboratoriali, e lo studio di una disciplina in lingua straniera. Oltre a uno stretto rapporto con il mondo del lavoro, gli ordini professionali e l'università.

La sperimentazione si riterrà conclusa nel 2023. A quel punto si farà un bilancio dell'esperienza, e si discuterà con professori e rappresentanti della politica. Il percorso sarà giudicato positivamente, se gli studenti, alla fine dei 4 anni, avranno raggiunto una competenza ritenuta in linea con con quelli previsti per il quinquennio, nel rispetto delle Indicazioni Nazionali e delle Linee Guida.Ogni scuola potrà fare partire il progetto per una sola sezione, a partire dalla classe prima, e per un solo indirizzo di studio. Per presentare la candidatura l'istituto dovrà ottenere l'autorizzazione degli organi collegiali, e dovrà rispettare gli orientamenti già presentati alle famiglie, nel Piano triennale dell'Offerta Formativa.

Una Commissione tecnica valuterà le domande pervenute. Nel corso dei quattro anni invece sarà un apposito Comitato scientifico nazionale a valutare l'andamento del Piano di innovazione, e invierà annualmente una relazione al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. A livello regionale ci saranno invece i Comitati scientifici regionali che valuteranno gli esiti della sperimentazione e si preoccuperanno di fare un resoconto al Comitato scientifico nazionale.

Secondo il Fatto Quotidiano i motivi alla base della riforma sono essenzialmente due: allinearsi alle tempistiche della scuola europea, dove in genere i ragazzi si diplomano con un anno di anticipo rispetto ai coetanei italiani, e contrastare l'abbandono scolastico, di una scuola che tiene lontani troppo a lungo gli studenti dal mondo del lavoro.

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