Dipendenti statali: la pausa pranzo si riduce a 10 minuti, buoni pasto da massimo 7 euro
Diminuisce la pausa pranzo: da mezz’ora ad almeno dieci minuti. Si tratta di un intervallo di tempo minimo per il pranzo durante la giornata di lavoro dei dipendenti statali. Una novità che sarebbe prevista nella bozza del nuovo contratto degli statali al centro dell’incontro tra Aran e rappresentanti dei dipendenti pubblici.
“Noi daremo battaglia, ora bisogna vedere nel dettaglio, ma se la pausa diminuisce diventa non più una pausa pranzo, ma una semplice pausa”, dichiara all’Adnkronos Cristiano Fiorentini dell’Unione sindacale di base che aggiunge: “Potrebbero decidere che non serve più il buono pasto e si riduce l’orario”. Sempre in tema di pausa pranzo è stato fissato a sette euro il valore massimo del buono pasto per tutti i quasi 250mila dipendenti del comparto, comprendente ministeriali, agenzie fiscali e parastato.
Altro argomento di discussione è il tetto agli straordinari di cui si sta discutendo al tavolo. Nei prossimi giorni le trattative si dovrebbero concludere con una volata finale che potrebbe arrivare entro Capodanno. Al centro della discussione c’è il meccanismo che consentirà aumenti medi di 85 euro, cercando di dare qualcosa in più ai redditi maggiormente bassi premiandoli rispetto a quanto dovrebbe fruttare l’applicazione della percentuale di scatto.
Per quanto riguarda il buono pasto si dà un’indicazione imprescindibile, per cui ogni ufficio non deve superare il limite stabilito a sette euro. Altro elemento sottolineato è quello riguardante il diritto dei lavoratori ad avere una pausa dopo sei ore. Ma rimane il dubbio sulla lunghezza di questa pausa, che oggi è di mezz’ora ma potrebbe diventare di dieci minuti.
L’ipotesi di tagliare i tempi della pausa pranzo è in parte sostenuta da alcuni sindacati che vorrebbero eliminare quello che ritengono un ostacolo alla flessibilità dell’orario. Dall’altra parte c’è anche chi sottolinea come così si rischi di eliminare uno dei punti fermi che porta a rilasciare i buoni pasto. Infine, sul tetto delle ore di straordinario l’ipotesi al momento è che si attesti a 180. Più tutele dovrebbero essere assicurate in caso di malattie e di terapie salvavita.