Dipendenti pubblici, arriva la tredicesima: quest’anno verrà pagata in anticipo
Buone notizie per tutti i dipendenti statali: la tredicesima quest'anno arriverà in anticipo a tutti coloro che l'attendono. Gli stipendi, infatti, verranno retribuito venerdì 14 dicembre, leggermente prima rispetto al solito, grazie al fatto che quest’anno il quindicesimo e il sedicesimo giorno del mese di dicembre cadono rispettivamente di sabato e di domenica. Quindi, come impone la legge in caso di corrispondenza in giorni non lavorativi oppure di festivi, il pagamento degli stipendi viene anticipato al primo utile, precedente alla data regolare.
La legge che disciplina le date di pagamento degli stipendi statali è la 350/2001: con questa, solitamente tutti i dipendenti del pubblico impiego ricevono la retribuzione il ventitreesimo giorno del mese, mentre gli insegnanti delle scuole materne ed elementari lo percepiscono il ventiduesimo giorno. Questo vale generalmente per tutti i mesi tranne che per dicembre, mese in cui gli stipendi vengono versati il quattordicesimo, il quindicesimo e il sedicesimo giorno proprio insieme alla tredicesima, tramite cedolino NoiPA.
Più precisamente, a dicembre la busta paga arriva il quattordici del mese per tutti gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, il quindici invece per il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa, e infine il sedici per il personale docente supplente e il resto del personale statale. Per quanto riguarda i pensionati invece, la tredicesima verrà retribuita tra il primo e il tre dicembre: l’uno del mese nel caso di accredito alla Posta, il tre invece per coloro che hanno l’accredito alla banca.
Cos'è la tredicesima e quanto vale
La tredicesima è una mensilità aggiuntiva corrisposta per intero al personale in servizio continuativo per tutto l'anno, dal primo di gennaio in poi. Per chi presta servizio per un lasso di tempo inferiore, invece, è prevista una tredicesima che corrisponde a un dodicesimo per ogni mese lavorativo, o frazione di mese che ha superato i quindici giorni. Non è prevista invece per le assenze dovute ad aspettativa o per tutte quelle assenze che non sono retribuite tramite stipendio.