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Dina Dore, via la salma dalla tomba del marito che la fece uccidere: “Ora può riposare in pace”

Suo marito Francesco Rocca la fece uccidere per poter stare liberamente con l’amante-assistente. Dina Dore fu sorpresa dal killer nel garage di casa, a Gavoi, e soffocata davanti alla figlioletta Elisabetta, di pochi mesi. Oggi la piccola vive con la zia, che ha chiesto e ottenuto la traslazione della salma di Dina dalla tomba del marito, oggi all’ergastolo. “Ora può riposare in pace”.
A cura di Angela Marino
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Riposava nel sepolcro di proprietà del marito che ora è in carcere per averla fatta uccidere. Per questo la famiglia di Dina Dore, ha voluto spostare la salma della mamma di Gavoi uccisa il 26 marzo 2008 davanti alla figlioletta. "Spostare la salma di Dina nella tomba di famiglia è stato un desiderio di mia madre, noi figli l'abbiamo accontentata. Adesso finalmente mia sorella può riposare in pace". Sono le parole di Graziella Dore, sorella della vittima. Francesco Rocca, all'epoca suo marito, è stato condannato all'ergastolo con sentenza definitiva nel 2018. Movente del delitto fu la relazione con l'assistente Anna, intrapresa quando Dina aveva lasciato il suo posto di lavoro nello studio dentistico del marito per la gravidanza e la donna era subentrata per sostituirla.

L'assassinio era stato pianificato dal Rocca nei minimi dettagli per simulare un sequestro di persona. Dina fu soffocata a morte dal killer e lasciata nel bagagliaio della sua auto nel garage di casa. Poco dopo al fianco di Rocca spuntò la sua assistente, ma la relazione finì pochi mesi dopo lasciando spazio a una denuncia per stalking. Nel frattempo attraverso una testimonianza gli inquirenti riescono a inchiodare l'esecutore materiale del delitto e attraverso lui al mandante, il dentista Francesco Rocca.

Oggi, la figlioletta di Dina, Elisabetta, vive con la zia Graziella, sorella di Dina. Proprio lei si è battuta perché avvenisse la traslazione della salma della mamma. "La giustizia ha fatto il suo – spiega ancora Graziella – nonostante noi familiari siamo convinti che ci siano altri responsabili del delitto e altre persone che sanno ma non parlano. Ora, dopo tante vicissitudini e anni di sofferenza si chiude un capitolo. Un momento di pace e serenita' era giusto che arrivasse anche in rispetto della memoria di Dina, che merita davvero questa pace".

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