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Covid 19

“Bisogna resistere”: dimesso il dermatologo del Policlinico, primo caso di Coronavirus a Milano

Il dermatologo del Policlinico di Milano, primo caso di Coronavirus nel capoluogo lombardo, è stato dimesso ed è tornato a casa. Aveva scoperto di essere positivo al virus il 23 febbraio, dopo essere rientrato da due convegni in Grecia e Germania. Dopo 16 giorni in isolamento al Sacco, adesso è rientrato a casa, dove dovrà trascorrere altre due settimane in quarantena: “Bisogna resistere ed essere ottimisti”, è il suo appello.
A cura di Francesco Loiacono
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È stato dimesso ed è tornato a casa il dermatologo del Policlinico di Milano, primo caso di Coronavirus nel capoluogo lombardo. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Ansa, che ha anche riportato le prime parole del medico dopo il rientro a casa dall'ospedale Sacco, dove è rimasto ricoverato per 16 giorni in isolamento: "Quest'esperienza mi ha fatto capire ancora di più i pazienti e la malattia fino in fondo", ha detto il professionista 50enne, a cui l'esperienza del Covid-19 ha fatto capire la necessità di essere meno asettico con i suoi pazienti.

Il medico aveva scoperto di essere positivo al virus il 23 febbraio

Il medico aveva scoperto di essere positivo al virus il 23 febbraio all'ospedale Sacco, dove si trovava già da alcuni giorni per una polmonite. La scoperta del primo caso a Codogno pochi giorni prima ha portato evidentemente il personale del Sacco a disporre il tampone per il 50enne, che ha così scoperto la positività al virus. Il professionista era da poco rientrato da due congressi in Grecia e in Germania: non è però chiaro dove possa essersi contagiato. Già all'indomani della scoperta del Coronavirus il medico aveva rassicurato sulle sue condizioni di salute: "Sto abbastanza bene, il peggio è già passato. Spero che tutto proceda per il meglio", aveva detto il medico.

L'appello del medico: Resistere ed essere ottimisti

Adesso, dopo 16 giorni trascorsi in isolamento, per il 50enne è arrivato il momento tanto agognato del ritorno a casa. Dovrà rimanervi altre due settimane in isolamento, e d'altronde nel frattempo il "mondo" attorno a lui è cambiato e dai pochi casi di inizio febbraio si è arrivati agli oltre 15mila di oggi, in un'Italia quasi completamente chiusa per cercare di contenere il contagio. "Bisogna resistere ed essere ottimisti" è l'appello lanciato dal medico, che si è detto convinto che riusciremo a superare questo difficile momento e ha ribadito la necessità di restare a casa.

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