Dimesso da Psichiatria uccise la moglie e si suicidò: indagati due medici
A qualche settimana dall’omicidio-suicidio che si è consumato a Montagnana, in provincia di Padova, due psichiatri dell’Usl 17 sono finiti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio: si tratta di due professionisti cinquantenni, un uomo e una donna, che avevano avuto in cura Pietro Zaramella, l’anziano che poi avrebbe ucciso sua moglie Edda Rossetto e si sarebbe suicidato. I due medici avevano dimesso l’81enne dall’ospedale di Monselice poco prima dell’omicidio-suicidio, che si è consumato il pomeriggio del 4 febbraio. L’uomo era vittima di una forma di depressione, sua moglie di 80 anni viveva attaccata da anni a un respiratore. Pietro Zaramella il pomeriggio del 4 febbraio ha preso un coltello e ha colpito all’addome la donna, poi ha chiamato i carabinieri dicendo loro di averla uccisa e che stava per suicidarsi. Quando i carabinieri di Montagnana sono arrivati nella casa dei coniugi era ormai tardi. L’anziano è stato trovato impiccato.
I due medici avrebbero giocato un ruolo fondamentale nella tragedia – Dopo la tragedia, la Procura di Rovigo aveva acquisito la cartella clinica dell’anziano. L’inchiesta cerca ora di far luce sull’operato dei medici che avevano in cura l’anziano e che lo dimisero dopo 22 giorni di degenza. Secondo quanto riportano i quotidiani locali, il magistrato ritiene che i due professionisti abbiano giocato un ruolo fondamentale nella tragedia avvenuta a Montagnana. Stringata la nota dell’Usl 17 in seguito agli avvisi della Procura: “L’Azienda non commenta l’iniziativa della magistratura, pur dichiarandosi assolutamente tranquilla sull’operato dei propri medici”.