Dimenticano pinza nell’intestino e nessuno se ne accorge alla seconda operazione: medici condannati
Si era sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere dei calcoli alla colicisti ma quell'operazione si è rivelata l'inizio di un incubo quando medici e infermieri hanno dimenticato una pinza nel suo intestino non accorgendosi di nulla nemmeno alla seconda operazione. Per quell'episodio, che poi ha portato alla morte dell'uomo, un pensionato pugliese di 78 anni, ora sono stati condannati a un anno, con sospensione della pena, un medico e due infermieri del Policlinico di Bari con l'accusa di omicidio colposo. Gli imputati avevano scelto il rito abbreviato mentre altri due medici saranno giudicati in un processo separato ma con la stessa accusa. Come ricostruisce Repubblica, i fatti contestati ai sanitari risalgono a cinque anni fa quando la vittima, Antonio Gigliola, si era affidato alle cure del nosocomio barese per risolvere i suoi problemi .
Dopo dall'operazione, avvenuta, il 15 febbraio del 2017, le condizioni dell'uomo non miglioravano affatto e anzi peggioravano con dolori lancinanti tanto che il 78enne fu sottoposto a un secondo intervento nella stessa struttura a distanza di sei giorni. Anche qui però nessuno si accorse della pinza chirurgica finita nell'intestino del paziente che dovette attendere un terzo intervento per la rimozione del corpo estraneo. A quel punto però l'infezione si era estesa e nemmeno un quarto intervento a isistana di una settimana riuscì a salvarlo. Il pensionato fu trasferito in Rianimazione entrando in coma, dal quale non si è svegliato più. Come hanno stabilito le perizie medico legali disposte dalla Procura del capoluogo pugliese, fatale per il paziente una peritonite causata dalla compressione della zona digiunale, la sezione centrale dell'intestino tenue, a causa della prolungata applicazione della pinza. Per i periti "la presenza di quel corpo estraneo è stata determinata dalla condotta negligente dei sanitari e ha assunto rilevanza causale nel determinare la morte" del paziente.