“Diletta Miatello non si è resa conto”, ma per i pm era lucida: “Doccia dopo aver ucciso la madre”
Diletta Miatello sarebbe molto provata, con una evidente difficoltà emotiva e non si sarebbe resa conto a pieno di quanto è accaduto, lo sostiene la legale della 51enne unica indagata per l’omicidio della madre Maria Angela Sarto e l’aggressione al padre Giorgio Miatello, ora in gravi condizioni.
Proprio le condizioni psicologiche della donna, già seguita dal centro di salute mentale di Cittadella, sono al centro delle richieste difensive che puntano ora una misura cautelare diversa dal carcere.
“Credo che questo sia un aspetto fondamentale, che sarà oggetto di accertamento da parte nostra ma anche dello stesso pubblico ministero” ha dichiarato infatti l’avvocato Elisabetta Costa che ieri ha potuto visitare la sua assistita nel carcere di Montorio veronese dove la 51enne è rinchiusa con l’accusa di omicidio e tentato omicidio volontari, aggravati dal vincolo di parentela.
“Non credo si renda ancora pienamente conto di quanto è accaduto, l’ho vista provata. Se da una parte può apparire lucida dall’altra credo che la struttura carceraria non possa essere compatibile” insiste l’avvocato, aggiungendo: “La malattia psichica non è così evidente, non ci troviamo certo di fronte a una persona che dev’essere legata con la camicia di forza, ma secondo la mia esperienza dietro a un’apparente lucidità si possono nascondere anche gravi patologie della psiche”.
Considerazioni diametralmente opposte a quelle del pm Brusegan che invece reputa il comportamento della donna perfettamente lucido e freddo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo il massacro dei due anziani, la donna sarebbe tornata nella sua parte dell’abitazione e si sarebbe fatta la doccia con tutta calma cercando di ripulirsi e facendo sparire anche gli abiti prima di andare in albergo.
Gli abiti sporchi di sangue al momento infatti non sono trovati dai carabinieri che sono tornati già diverse volte nella casa dei coniugi Miatello a San Martino di Lupari. Per lo tesso motivo anche l’auto con la quale ha raggiunto l’hotel sarà esaminata dai tecnici della scientifica in cerca di tracce di sangue.
Intanto il prossimo passo probabilmente sarà una perizia psichiatrica per verificarne la capacità d’intendere e volere e l’eventuale presenza di gravi disturbi della personalità. È intenzionato a chiederla il pm che ha anche acquisito agli atti il fascicolo del centro di salute mentale di Cittadella, ma anche la stessa difesa.