Lunedì 26 novembre sciopero generale dei giornalisti di quotidiani, televisioni, agenzie di stampa, periodici, testate web, free lance, uffici stampa "contro il provvedimento sulla diffamazione in discussione al Senato che limita gravemente l'autonomia dell'informazione". Lo annuncia il segretario della Federazione della stampa, Franco Siddi.
La Fnsi ha definito la decisione "inevitabile" di fronte all'atteggiamento delle forze politiche in merito alla delicata questione, parlando anche di "attacco al diritto di informare". È in preparazione il documento con cui la Federazione nazionale della stampa indicherà dell'astensione al lavoro che riguarderà anche la Rai, pur non rispettando – da parte della Fnsi – la procedura che prevede un preavviso di dieci giorni nel caso di coinvolgimento del servizio pubblico. Ieri proprio Siddi aveva detto durante il congresso nazionale dell'Usigrai a Salerno, che il sindacato è pronto ad assumersi la responsabilità che ne deriverà con il mancato preavviso in relazione allo sciopero dei giornalisti Rai, pagando le eventuali multe. Anche i coordinamenti territoriali dei giornalisti precari stanno decidendo in queste ore quale dovrà essere la modalità di protesta dei cronisti non contrattualizzati, la stragrande maggioranza della platea dei giornalisti italiani: atipici, freelance e disoccupati. Anche l'Ordine dei Giornalisti, in queste ore impegnato in una azione di pressing sul Parlamento per un'altra, cruciale, legge, quella sull'equo compenso ai cronisti, si è schierato ovviamente contro il testo diffamazione e in favore della mobilitazione.