Diciassettenne ucciso a coltellate fuori una discoteca a Firenze, arrestati altri due giovani
Altri due arresti sono stati effettuati in relazione all'omicidio del 17enne Maati M., accoltellato mortalmente all'alba del 29 dicembre a Campi Bisenzio (Firenze), dopo una notte trascorsa in discoteca. Per lo stesso delitto, il 10 gennaio era già stata disposta una misura cautelare nei confronti di tre giovani indagati.
Nella mattinata di oggi, giovedì 30 gennaio, i carabinieri della compagnia di Signa e del comando provinciale toscano hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Procura, dal Gip presso il Tribunale di Firenze nei confronti di un 18enne e un 22enne.
Le indagini della magistratura fiorentina erano state avviate immediatamente dopo il delitto e sono proseguite per ricostruire in modo dettagliato la dinamica dei fatti. Questo lavoro investigativo – spiega il procuratore capo Filippo Spiezia in una nota – ha permesso di consolidare il quadro probatorio anche nei confronti di altri soggetti, destinatari del provvedimento odierno. I due giovani, entrambi residenti a Campi Bisenzio, sono stati ritenuti fortemente indiziati di aver avuto un ruolo attivo nel delitto insieme agli altri tre complici già arrestati.
Sono stati portati nel carcere di Firenze Sollicciano.
Le indagini sulla morte del giovane hanno finora permesso di ricostruire la dinamica dell'aggressione: Maati sarebbe stato inizialmente inseguito in strada dai cinque indagati, tutti armati di coltelli e oggetti contundenti, nel contesto di una violenta lite scoppiata per motivi futili. Successivamente, sarebbe stato accoltellato più volte in momenti diversi, fino a quando, gravemente ferito, ha tentato di fuggire salendo a bordo di un autobus di linea. Tuttavia, sarebbe stato trascinato fuori con la forza e colpito nuovamente in modo letale.
Anche ai due nuovi arrestati è stato contestato l’omicidio volontario, con le aggravanti di aver agito per futili motivi e con particolare crudeltà, considerate la brutalità dell'aggressione e la giovane età degli indagati.