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Diabete, il Piemonte sfida il monopolio: prezzo “controllato” per strisce glucometri

Una scelta innovativa, che porterà risparmi considerevoli senza minimamente intaccare la qualità delle prestazioni sanitarie. Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, in merito alla decisione di adottare il prezzo controllato per gli indicatori della glicemia.
A cura di B. C.
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La Regione Piemonte ha adottato il prezzo controllato per gli indicatori della glicemia, che costano ogni anno oltre 21 milioni di euro. Una delibera della giunta ha stabilito che in una gara regionale verrà determinato il prezzo di riferimento. "Sperimentiamo una scelta innovativa – ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta – il nostro è anche un segnale per le altre Regioni: in Italia è possibile rompere il monopolio delle case farmaceutiche e aprire finalmente alla concorrenza".

Il risparmio per i malati e per la Regione

Come spiega La Stampa, fin ad ora ogni striscia per glucometro era costata al Piemonte 36 centesimi, esclusi i 10 per le spese di distribuzione; ognuno dei 280 mila malati ne consuma in media 35 al mese. la Regione Piemonte acquisterà direttamente i prodotti dalla Sanofi. In attesa che si svolga la gara tra gli operatori del settore, il risparmio regionale si realizzerà da subito grazie alla concentrazioni degli acquisti dalla società Sanofi, che ha vinto la gara nazionale indetta dalla Consip. Il rimborso è fissato in 20 centesimi di euro, prezzo che consentirà al Piemonte di risparmiare il 30%, facendo scendere la quota annuale dai 21,6 milioni a 14,3.

“Sarà quindi una novità graduale – ha aggiunto Saitta – dal primo ottobre i nuovi pazienti che cominceranno la misurazione della glicemia riceveranno in farmacia un solo tipo di glucometro, di ultima generazione e al top della gamma, con relative strisce e lancette pungidito, mentre per gli altri si tratterà di un cambiamento graduale che non riguarderà né i bambini né chi fa uso degli infusori". “Chiunque – ha precisato l'assessore regionale alla Sanità – abbia esigenze particolari certificate dal suo diabetologo potrà continuare a usare il misuratore cui è abituato e nessuno pagherà un euro in più". Gli uffici dell'assessorato regionale alla Sanità "sono già al lavoro – ha detto ancora Saitta – per definire, su specifica proposta della Commissione diabetologica regionale, le eventuali specifiche esigenze di monitoraggio della glicemia che non possono essere realizzate con i presidi oggetto di questa sperimentazione".

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