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“Di giorno Pietro e di sera trans: ora sono Miriam e mio figlio non mi parla più”

Miriam Morden è una trans di origine libica che vive a Bologna e che per anni ha tenuto nascosta la sua vera anima. Quando era ancora Pietro è diventata papà, ma suo figlio oggi non le rivolge più la parola. “Mi ha sempre difeso, non capisco cosa sia successo”. Dopo aver lavorato come insegnante e come factotum in una caserma, oggi Miriam riesce a vivere grazie a una pensione di mille euro al mese. “Altrimenti anche io sarei dovuta finire in strada”
A cura di Beppe Facchini
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"Adesso mi sono impadronita di me stessa, ho vinto". Ma quanta strada e quanta fatica prima di questo risultato. Lo sa bene Miriam Morden, 61 anni: è nata in Libia ma vive a Bologna da quando ne aveva dodici. Cioè da quando il regime di Gheddafi ha deciso di cacciare dal Paese tutte le famiglie di origine italiana come la sua. Miriam, fino a qualche anno fa, era Pietro Mondello: di giorno insegnava musica ai bambini in alcune scuole private della città e dava una mano con la manutenzione ordinaria in una caserma dei carabinieri; di sera invece "ero Laura". Già, Miriam oggi è una trans, ha iniziato il suo percorso dopo tanto tempo passato a nascondere ciò che sentiva davvero. Poi, nonostante un figlio e le infinite difficoltà che quotidianamente hanno reso la sua vita sempre più complicata a causa del proprio orientamento sessuale, un giorno ha deciso di prendere una strada ben precisa. "Una volta in pensione, ho detto: devo definitivamente essere donna". E così è stato.

Dopo essere arrivata in Italia con la sua famiglia (una famiglia benestante, che in Libia viveva in una grande casa nella quale non mancava mai nulla), Miriam è dovuta praticamente ripartire da zero. Ha abbandonato gli studi, perchè qui le veniva richiesto di ricominciare dalla prima elementare, nonostante avesse già 12 anni, ma è riuscita comunque ad entrare in conservatorio, prima come uditrice, poi come studente a tutti gli effetti, diventando insegnante di musica. Nel frattempo, è riuscita anche a trovare un altro lavoro, in una caserma dei carabinieri dove dava una mano per alcune faccende. E questo le ha consentito di percepire oggi una pensione. "Altrimenti, a 61 anni, avrei dovuto battere come tutte le altre".

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Negli anni in cui ha tenuto nascosta la sua vera "anima", come la chiama lei, Miriam ha avuto anche diversi problemi: da un arresto per mascherazione, mentre girava per Bologna travestita da donna, al tormentato rapporto con suo figlio Karim, nato grazie ad inseminazione artificiale durante una relazione di circa quattro anni con una donna. "Sono andata via di casa quando aveva sei anni, poi sono tornata che ne aveva 12 -racconta-. E nel frattempo continuavo a travestirmi, ma il bimbo non se ne accorgeva, vedeva solo i pantaloni". Una volta raggiunta l'età pensionabile, però, Miriam ha deciso di raccontare tutto al figlio, decidendo definitivamente di iniziare il lungo percorso di transizione. "Un percorso lungo e difficile", spiega, che ha portato nuovamente all'allontamento del figlio. Stavolta era lui a non volerla vedere, fino a quando, grazie alla passione in comune per la musica, i due non si sono ritrovati. Miriam ha infatti iniziato a dare una mano e a sostenere anche economicamente le ambizioni da rapper del ragazzo, fino a qualche settimana fa: "Adesso non lo so perchè ma non mi parla più. Sta anche diventando padre, ma ho dovuto saperlo dagli altri. Cosa è successo?" si chiede, e chiede a suo figlio, Miriam, sperando di poter nuovamente recuperare i rapporti con lui. "Mi chiama ancora papà -conclude- e mi ha sempre difeso. Vorrei capire dov'è adesso il problema".

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