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Esami di Maturità 2024

Di cosa parla “Storia d’Europa” di Giuseppe Galasso e cosa c’entra l’equilibrio del terrore

Di cosa parla “Storia d’Europa” di Giuseppe Galasso uscito tra le tracce del testo argomentativo (tipologia B) della prima prova della Maturità 2024 e cosa c’entra l’equilibrio del terrore.
A cura di Ida Artiaco
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L'equilibrio del terrore e la bomba atomica sono uno dei temi scelti dal Ministero dell'Istruzione e del Merito per una delle tracce della tipologia B (testo argomentativo) della prima prova della Maturità 2024.

Per la traccia in questione è stato scelto un brano di Giuseppe Galasso, storico e politico di origine napoletana, autore della famosa Legge Galasso, il primo provvedimento organico dell'Italia repubblicana sulla materia della gestione del territorio. Ma oggi gli studenti sono dovuti partire da un testo tratto da "Storia d'Europa" e incentrato sulla Guerra fredda, che ha determinato tutta la politica internazionale ed interna dei vari Paesi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli anni ‘90.

Cos'è l'equilibrio del terrore e perché se ne parla nella prima prova della Maturità 2024

Al centro del testo di Galasso c'è il tema della Guerra Fredda dopo la Seconda guerra Mondiale tra le due potenze che allora dominavano il mondo: Stati Uniti e Unione Sovietica. A tal proposito si parla di equilibrio del terrore, che raggiunse il suo apice con l'introduzione delle armi atomiche e che si basava sulla cosiddetta deterrenza nucleare, ossia sulla capacità di due o più potenze nucleari di dissuadersi reciprocamente dall'usare armi nucleari per paura di una distruzione reciproca assicurata (la cosiddetta MAD, Mutually Assured Destruction). Si tratta di tema quanto mai attuale, specialmente alla luce della Guerra della Russia in Ucraina, appoggiata da Washington.

Il commento di Skuola.net alla traccia di Galasso

La lotta contro l'utilizzo delle armi atomiche e la paura che si diffondesse anche tra altri Paesi fu il tema centrale della politica internazionale degli anni successivi al secondo conflitto mondiale e che servì anche da palliativo per un eventuale utilizzo.

L'idea che una delle due potenze rivali potesse avvalersi di simili armi gettava ombre sul futuro dell'intera umanità. Non si trattava solo di vincere contro il diretto avversario, ma delle condizioni in cui tutto il mondo ne avrebbe pagato le conseguenze se i contendenti avessero davvero avuto il coraggio di dare "fuoco alle polveri", della distruzione totale a cui saremmo potuti andare incontro, il sottile ago della bilancia che è rimasto al suo posto per tanti anni e che ha evitato una catastrofe di proporzioni inimmaginabili.

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