“Devi fare la fine di Giulia Cecchettin”, daspo di 5 anni al padre che ha insultato l’arbitra 17enne
Il caso di Giulia Cecchettin "avrebbe dovuto smuovere le coscienze di tutti ma evidentemente non è stato così", scrive la pagina Facebook La Giornata Tipo, dando notizia dello spiacevole episodio avvenuto qualche giorno fa nel corso di una partita di basket giocata in provincia di Padova tra Pallacanestro Camin e Cittadella Brenta Gunners.
Un genitore ha aggredito verbalmente un'arbitra di 17 anni, rea a suo dire di favorire la squadra avversaria. Gravi gli improperi nei suoi confronti: "Devi fare la fine di quella di Vigonovo!". Quella di Vigonovo, paese a pochi chilometri da Padova, è appunto la 22enne uccisa dal fidanzato Filippo Turetta.
Per di più, scrive ancora la pagina social, "prima di questa frase, nessuno è intervenuto quando l’uomo aveva già iniziato da diversi minuti ad offendere l’arbitra. Come se fosse normale. Come se fosse una consuetudine radicata nello sport offendere un arbitro".
Ci sono stati momenti di tensione visto che sugli spalti c’era il padre della 17enne: ha chiesto all’uomo di smetterla, allibito per quello che aveva sentito.
I Cittadella Gunners, indignati per la vicenda, hanno preso le distanze: "Alla luce dei recenti avvenimenti del 3 dicembre, il club vuole rendere note le più profonde e sentite scuse a M.V., arbitra della gara. Ci scusiamo anche con tutte le persone che, assistendo a questi comportamenti inaccettabili, si sono sentite coinvolte e colpite. Crediamo fermamente nei valori educativi di rispetto e unità che lo sport può e deve promuovere e prendiamo posizione contro qualsiasi atteggiamento che non sposi questi principi: noi Gunners ci dissociamo profondamente", si legge nel comunicato.
Ora nei confronti dell'uomo è arrivato un provvedimento di daspo da parte del questore di Padova, Marco Odorisio, per la durata di 5 anni da tutte le manifestazioni sportive sul territorio nazionale.
Il 50enne di Camposampiero, provincia di Padova, già noto nel contesto sportivo per analoghi atti di intemperanze, commessi sempre nell'ambito di partite ed eventi analoghi, è stato anche segnalato all'autorità giudiziaria per i reati di minaccia e diffamazione, aggravati dall'aver agito nei confronti di una minore ed in un luogo dove si stava svolgendo il match.