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Detenuto scavalca il muro aiutato da un complice ed evade, i sindacati: “Situazione gravissima nelle carceri”

Un uomo di 36 anni è evaso dal carcere di Livorno, dove si trovava nella sezione di massima sicurezza. Il detenuto sarebbe stato aiutato da un complice e le ricerche sono ancora in corso. I sindacati di polizia penitenziaria: “Situazione gravissima nelle carceri”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il detenuto evaso dal carcere di Livorno, Umberto Reazione
Il detenuto evaso dal carcere di Livorno, Umberto Reazione

Un uomo di 36 anni sarebbe riuscito ad evadere dal carcere di Livorno con l'aiuto di un complice dall'esterno del penitenziario. Il detenuto si chiama Umberto Reazione, è originario della provincia di Napoli e dal settembre 2023 si trovava nel carcere di Livorno in seguito a un trasferimento. L'uomo sarebbe evaso scavalcando un muro di recinzione con l'aiuto di un complice dall'esterno. 

Sono in corso ricerche a tappeto da parte della Polizia penitenziaria, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. I sindacati Uilpa Polizia penitenziaria ed Spp hanno evidenziato ancora una volta le evidenti difficoltà nelle quali si trovano gli istituti penitenziari d'Italia. "Da settimane lanciamo inascoltati l'allarme sulla gravissima situazione delle carceri. Solo un paio di giorni fa un detenuto non è rientrato nell'istituto di Chiavari al termine del lavoro. Le evasioni e i tentativi di fuga dall'inizio dello scorso anno sono aumentati e senza la pronta risposta del personale o la cattura degli evasi, ci troveremmo con decine di persone fuggite dal carcere in giro" ha sottolineato Aldo Di Giacomo, segretario generale Spp.

Sull'accaduto è intervenuto anche il sindacato autonomo Osapp con il segretario Leo Beneduci: "Siamo sempre più convinti che l'amministrazione penitenziaria dal punto di vista della funzionalità e dell'organizzazione sia arrivata alla frutta. C'è necessità di un'inversione di marcia che finora non c'è stata. I vertici dell'amministrazione penitenziaria vanno avvicendati, ai posti di comando va messo personale in grado di gestire le emergenze e gestire il personale di polizia, del tutto abbandonato a se stesso, se non si vuole che le carceri diventino definitivamente luoghi in cui la criminalità organizzata e i soggetti più violenti la fanno da padroni".

Stando a quanto ricostruito, l'evaso si trovava ai passeggi al momento della fuga. Il detenuto avrebbe improvvisamente scavalcato il muro agevolato dall'esterno. Per mancanza di personale, né i passeggi né il muro di cinta erano stabilmente presidiati. Le ricerche sono scattate immediatamente, ma per il momento restano senza esito. "Una nuova evasione annunciata – ha affermato Di Giacomo del Spp -. Dal carcere di Livorno è evasa una persona della sezione di alta sicurezza e qui ce ne sono un centinaio su circa 300 detenuti. C'è un contesto di sovraffollamento importante e contestualmente di carenza organici, dunque è particolarmente pericoloso".

"Non sappiamo più come dirlo – ha affermato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria -. Cos'altro deve accadere affinché il Governo prenda compiuta e reale coscienza dell'emergenza penitenziaria in atto, sicuramente senza precedenti almeno negli ultimi 30 anni, e vari un decreto carceri per metterle in sicurezza? Mancano 18mila unità alla Polizia penitenziaria e ci sono 14mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili. Abbiamo suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri, devastazioni, evasioni e molto altro ancora nelle strutture penitenziarie. Le carceri, oggi, non possono neppure mirare a perseguire alcuno degli obiettivi a esse assegnati dalla costituzione e dalle leggi".

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