Detenuto scappa dall’ospedale e si nasconde sotto le auto, il video della caccia all’uomo a Lecce
Momenti di agitazione nella mattinata di oggi all'ospedale Vito Fazzi di Lecce quando un detenuto per omicidio, arrivato per controlli all'ingresso, è scappato, dandosi alla fuga nell'area antistante del nosocomio salentino. La fuga ha dato vita a una caccia all'uomo durata diversi minuti nel parcheggio dell'ospedale e immortalata anche in alcuni video registrati col telefonino dalle finestre dello stesso edificio sanitario.
Nel filmato si vedono gli agenti della polizia penitenziaria che, armi in mano, si aggirano tra le vetture ferme in cerca del fuggitivo. La fuga del detenuto però non è durata a lungo. L'uomo infatti è stato individuato dagli agenti della polizia penitenziaria sotto una vettura parcheggiata e trascinato fuori dove è stato nuovamente ammanettato e portato via.
Il fuggitivo poi ripreso è Geovani Bernia Castillo, 29enne in carcere a Lecce con l'accusa di aver ucciso un 50enne di Bitonto lo scorso aprile. Secondo quanto ricostruito, l'uomo nella mattinata di giovedì era stato accompagnato dagli agenti in ospedale per una visita specialistica. Appena sceso dal furgone e mentre si apprestava a entrare in ospedale, però, il 29enne è scappato sfuggendo ai sorveglianti e dandosi a una repentina fuga a piedi verso il parcheggio dell'ospedale di Lecce.
Gli agenti lo hanno subito rincorso, chiedendo rinforzi ai colleghi sul posto fisso e ingaggiando un caccia all'uomo nel parcheggio. Mentre venivano mobilitati anche carabinieri e polizia, però, gli agenti della penitenziaria lo hanno individuato sotto una vettura dove aveva provato a nascondersi. Dopo averlo accerchiato, gli agenti lo hanno trascinato fuori e portato via.
"Ancora una situazione di pericolo per i malcapitati visitatori dell’ospedale che poteva avere risvolti molto più drammatici, senza il coraggio e la professionalità dei poliziotti penitenziari di scorta" denunciano dal sindacato di polizia Sappe, aggiungendo: "Purtroppo questo episodio che è avvenuto a Lecce poteva accadere a Taranto, Bari, Foggia, a Trani ecc.ecc. poiché non si contano più gli accompagnamenti anche di pericolosissimi detenuti che, giornalmente escono dal carcere per recarsi negli ospedali per qualsiasi motivo".
"Abbiamo chiesto l’attivazione della Telemedicina per tutte le carceri pugliesi al fine di monitorare i pazienti detenuti per fare diagnosi e terapie a distanza evitando così l’invio in ospedale di tantissimi ristretti anche pericolosissimi, senza mai avere risposte" prosegue la nota del sindacato che conclude: "Del fallimento totale dell’assistenza sanitaria ai detenuti con problemi psichiatrici abbiamo anche informato le varie procure della repubblica della regione, poiché non è possibile lasciare queste malati da soli e senza cure adeguate nelle sezioni detentive, insieme agli altri detenuti a minacciare, aggredire poliziotti nonché creare caos di ogni genere".