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Detenuto picchia e manda in ospedale agente penitenziario: “Il basilico non è fresco”

Alla base di tutto ci sarebbero state le lamentele del detenuto per il cibo fornito dalla ditta esterna in particolare per il basilico non fresco.
A cura di Antonio Palma
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Un agente di polizia penitenziaria in servizio è stato brutalmente aggredito e picchiato da un detenuto che si lamentava per il cibo, a suo dire non fresco, ricevuto in cella. A darne notizia è il segretario generale del sindacato UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna, Michele Cireddu. L’aggressione è avvenuta nel carcere di Tempio Pausania, in provincia di Sassari, ed è costata all’agente contusioni e tumefazioni con una prognosi di dieci giorni di cure.

Alla base di tutto ci sarebbero state le lamentele del detenuto per il cibo fornito dalla ditta esterna che fornisce gli alimenti ai carcerati. L’uomo pare si fosse lamentato in maniera energica per il cibo ricevuto, in particolare per il basilico non fresco. Il poliziotto era accorso per capire ma, mentre discutevano, il detenuto lo ha aggredito mandandolo in ospedale.

L’uomo è stato fermato solo grazie all’intervento di un altro agente che è giunto in soccorso del collega. “Sono stati momenti di tensione ed estremamente concitati, il detenuto ha iniziato a protestate in quanto a suo dire ha ricevuto il basilico non fresco dalla ditta esterna che fornisce gli alimenti e, mentre l’agente gli riferiva che avrebbe riferito alla ditta per l’eventuale sostituzione o per il rimborso, lo ha aggredito in maniera brutale ed improvvisa” ha ricostruito Cireddu.

Secondo il sindacato, nei primi sei mesi dell’anno si sono registrate 24% di aggressioni in più alla Polizia penitenziaria in carcere. “Ogni giorno nelle carceri si registra un vero e proprio bollettino di guerra, con feriti e, talvolta, qualche morto, per la violenza scatenata da detenuti di fatto vittime anche loro dell’inefficienza del sistema e abbandonati a sé stessi al pari degli operatori” aveva denunciato nei giorni scorsi Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, aggiungendo: “Sarebbe stato necessario un decreto carceri per affrontare l’emergenza, fatta soprattutto di un vuoto organico della Polizia penitenziaria di 18mila unità, di sovraffollamento detentivo, di equipaggiamenti, strumentazioni e tecnologie inadeguati, nonché di disorganizzazione ancestrale”.

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