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Detenuto chiama dal carcere (col telefono nascosto in una scarpa): “C’è una bomba a Padova”

Un detenuto del carcere Due Palazzi di Padova usava un cellulare, che teneva nascosto nella suola di una scarpa, per fare telefonate in cui minacciava attentati. Lo ha fatto anche nel giorno della Festa della Repubblica annunciando l’esplosione di una bomba in piazza.
A cura di S. P.
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Aveva nascosto un cellulare nella sua cella e con quello in più occasioni ha fatto partire delle telefonate per minacciare attentati in pieno centro. Lo ha fatto anche ieri, nel giorno della Festa della Repubblica, dicendo che era stata piazzata una bomba in piazza dei Signori a Padova. Un allarme che ha costretto le forze dell’ordine a intervenire, con gli artificieri che hanno provveduto a controllare minuziosamente tutta l’area della città, dove tra l’altro era previsto l’arrivo del ministro Marco Minniti, per trovare l’eventuale bomba. Ma alla fine il Ros dei Carabinieri, in collaborazione con i colleghi dei Comandi Provinciali di Padova e Treviso, e con la Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Venezia, sono riusciti a scoprire che la telefonata che annunciava la bomba era partita dal carcere Due Palazzi di Padova.

Le perquisizioni hanno portato al detenuto del carcere di Padova – Le perquisizioni nel carcere hanno portato a un detenuto – già denunciato in passato per procurato allarme – al quale è stato sequestrato il cellulare. L’uomo lo aveva nascosto nella suola di una scarpa. Complessivamente, da quanto è emerso, il detenuto aveva fatto tre telefonate minatorie tra cui quella di ieri, 2 giugno, e un’altra il giorno precedente.

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