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Denuncia marito violento: lui vive nella loro casa, lei e i figli in attesa di una struttura protetta

Una donna di Noventa Vicentina, in provincia di Vicenza, madre di sei figli, ha denunciato alle forze dell’ordine le violenze del marito ed è subito scattata la procedura del Codice Rosso. Per l’uomo è stato emesso un divieto di avvicinamento alla famiglia, ma continua a vivere nell’appartamento che condivideva con la famiglia. La signora e i figlia aspettano invece che si liberi un posto in una struttura protetta.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Una donna di Noventa Vicentina, in provincia di Vicenza, madre di sei figli, ha trovato il coraggio di denunciare il marito che la maltrattava. Dopo aver subito una lunga serie di violenze, la vittima ha deciso quindi di rivolgersi alle forze dell'ordine per uscire dalla situazione di estrema difficoltà.

La procedura del Codice Rosso per la tutela della donna e dei suoi figli è scattata immediatamente e la famiglia è stata trasferita in un'abitazione provvisoria, in attesa che si liberi un posto in una struttura protetta.

Fino a qui nulla di strano, se non fosse che il marito della signora, per il quale è stato emesso un divieto di avvicinamento alla famiglia, al momento continua a vivere nella casa che condivideva con moglie e figli. A raccontare la vicenda è stato il Corriere del Veneto.

"Quella di Noventa Vicentina è una vicenda paradossale nella quale la donna che ha avuto il coraggio di denunciare il marito violento, si ritrova assieme ai sei figli senza casa", ha denunciato la consigliera della Regione Veneto del Partito democratico, Chiara Luisetto, intervistata dal quotidiano La Repubblica.

"È un fatto drammatico che ci mostra quanto sia insufficiente l'investimento sul sistema che dovrebbe garantire protezione e sostegno alle donne vittime di violenza che cercano di trovare libertà e autonomia. Se mancano i luoghi nei quali ospitare queste donne, spesso con figli minori, ponendole in totale protezione, si rischia di comprimere le denunce", ha spiegato.

Dunque, servono "più risorse per realtà che sui territori già stanno facendo un enorme lavoro e misure concrete di sostegno economico per aiutare l'indipendenza di chi trova il coraggio di scappare dal proprio aguzzino. Ad esempio dando seguito al contributo di libertà chiesto dal Partito Democratico in regione. Mentre associazioni ed enti locali operano quotidianamente accanto alle donne, l'investimento regionale”, ha detto ancora Luisetto, “è ancora purtroppo insufficiente e inadeguato ai bisogni".

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