Dentro la lavanderia che sterilizza biancheria e divise contaminate dal coronavirus
"All'inizio eravamo molto spaventati. Ci guardavamo, ci venivano i lacrimoni, non sapevamo come consolarci. Adesso invece, avendo anche attuato tutti i protocolli di sicurezza necessari, siamo più sereni. E ci siamo resi conto che anche la nostra è un'attività essenziale, perchè se noi non lavoriamo gli ospedali, che sono in emergenza, non possono avere la loro biancheria pulita e disinfettata". Sandra Cavallini è la storica direttrice dello stabilimento di Ferrara della Servizi Ospedalieri Spa, società del Gruppo Rekeep attiva nel servizio di lavanolo di biancheria e divise e nel servizio di sterilizzazione dello strumentario chirurgico per le principali strutture del Sistema Sanitario Nazionale. Dall'inizio dell'emergenza Covid-19 il lavoro da queste parti non si è mai fermato, contribuendo a proprio modo nella lotta quotidiana di medici e infermieri al Coronavirus.
Con sede principale a Ferrara e siti anche a Lucca, Teramo e Marcellinara (in provincia di Catanzaro), la Servizi Ospedalieri Spa conta complessivamente circa 1.300 dipendenti in tutta Italia, fornendo i propri servizi in ben 125 ospedali. "Qui siamo in grado di fornire quotidianamente 430 quintali di biancheria" assicura Cavallini, mentre Natascia Piantini, responsabile spedizioni dello stabilimento emiliano aggiunge: "Siamo sull'ordine di 40mila pezzi fra lenzuola e traverse, 13-14mila di federe e oltre 10mila pezzi di teleria verde".
"Serviamo gli ospedali della zona di Bologna, Ferrara e del Veneto" continua Cavallini. Ma anche Como, Legnano, Faenza, Imola e vari altri presidi del Nord Italia. Oltre alla biancheria, sempre adoperando un protocollo specifico per il Covid-19, si sterilizzano anche i materassi. Tutto il materiale è di proprietà della Servizi Ospedalieri, ad eccezione delle divise personali di medici e infermieri che sono sempre tracciabili e che, una volta pronti, vengono rispediti ai diretti interessati. Il resto dei prodotti sono invece stirati e mandati nei vari presidi a seconda delle esigenze. Sempre a disposizione, comunque, un magazzino da cui attingere nel caso di necessità.
"Il materiale Covid arriva in sacchi rossi -spiega ancora Cavallini- e nessuno degli operatori lo tocca direttamente: dentro ogni sacco ce n'è infatti uno idrosolubile che viene svuotato dentro la bilancia a nastro che, una volta raggiunto il peso di 75 chili, carica la macchina per ogni lavaggio". A quel punto può partire il ciclo velocissimo (circa 2 minuti) nelle cinque lavacontinue presenti nello stabilimento, con temperature sopra i 90 gradi e prodotti chimici a base di "ipoclorito di sodio per togliere qualsiasi tipo di batteri", come spiega Mirko Storari, responsabile del reparto accettazione sporco e lavaggio. "Tutta il procedimento dura circa un'ora e un quarto" sottolinea Cavallini.
Fra smartworking, dispositivi di protezione individuali e distanziamento sociale sempre garantito, in tutto sono attualmente operativi nella sede ferrarese della società poco più 160 persone. Ogni giorno i camion che arrivano sono invece almeno una ventina: scaricano (sempre in sicurezza per i trasportatori) la merce e poi ripartono nuovamente carichi di biancheria e divise. "Diamo una mano anche noi ai medici e agli infermieri ogni giorno in prima linea" dice infine Storari. "Ci siamo resi conto di essere indispensabili in questo momento -conclude invece Sandra Cavallini- e questo ci dà la forza di andare avanti".