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“Dentro la flebo in ospedale c’è una mosca”. Succede a Foligno, ritirato il lotto

L’Agenzia italiana del farmaco ha già comunicato che avvierà accertamenti sul caso, segnalato dall’Usl2 dell’Umbria e avvenuto presso l’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno. Ad accorgersene un sanitario mentre somministrava la flebo nel reparto di Medicina Interna.
A cura di Biagio Chiariello
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Foto Il Messaggero-Umbria
Foto Il Messaggero-Umbria

Avrà sbarrato gli occhi quando si è accorto di quella mosca all'interno di una flebo mentre preparava il contenitore di soluzione fisiologica da cento millilitri prodotta da una ditta italiana, peraltro molto conosciuta dagli addetti ai lavori, nel reparto di Medicina Interna dell’ospedale “San Giovanni Battista“ di Foligno.

Il sanitario dall’Usl2 dell’Umbria ha subito segnalato la vicenda a chi di dovere. Ed ora l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha avviato gli accertamenti sul caso.

Un insetto simile ad una mosca – precisa l’azienda sanitaria locale a cui fa capo l’ospedale folignate – è stato rinvenuto nella fiala integra, difficile stabilire la causa di questo evidente difetto di produzione".

L’evento ha causato chiaramente un certo disorientamento tra il personale dell'ospedale umbro. Ogni reparto ha dovuto controllare accuratamente i flaconi in loro possesso, isolando quelli del lotto del quale fa parte la fiala con l’insetto. Il Direttore Generale, Piero Carsili, ha coordinato le operazioni, dando istruzioni immediate ai responsabili delle varie strutture.

Il dipartimento farmaceutico della stessa Usl2, a scopo cautelativo e come previsto dai protocolli in casi del genere, ha bloccato e ritirato il lotto in questione non solo nell’ospedale di Foligno, ma anche in quello Spoleto. Lotto che non sarebbe presente invece nelle strutture sanitarie della provincia di Terni.

L’azienda sanitaria ha informato l’Aifa seguendo la procedura prevista nel “Modello segnalazione difetti, comunicazione rinvenimento di difetti o presenza di corpi estranei nei medicinali per uso umano“.

Sarà ora l’Ufficio qualità prodotti della stessa agenzia italiana del farmaco a condurre i necessari approfondimenti.

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