Denny Magina, il presunto omicida pestato con caschi e bastoni: era stato scarcerato da una settimana
Pestato dal gruppo con caschi e bastoni mentre stava tornando a casa dopo essere uscito dal carcere da una settimana. Quasi certamente una vendetta quella avvenuta lunedì mattina, 1° aprile, nei confronti di Hamed Hamza, il tunisino di 34 anni accusato della morte di Denny Magina, il 29enne deceduto nell'estate 2022 dopo essere caduto da una palazzina nella periferia di Livorno.
L'uomo era stato arrestato per omicidio preterintenzionale dai carabinieri, ed era già finito dietro le sbarre per spaccio di sostanze stupefacenti. Il Tribunale gli aveva notificato un'ordinanza di arresto annullata il 21 marzo dal gip (all’interrogatorio di garanzia) per perdita di efficacia della misura per decorrenza dei determini..E gli aveva vietato di allontanarsi da casa dalle 22 alle 7 e imposto l’obbligo di firma presso la caserma dei carabinieri di Livorno.
Proprio lì vicino, all’incrocio fra via Marradi e via Nardini, intorno alle 8.30 di lunedì si è consumato la violenta aggressione. Hamza stava ritornando a casa dopo aver firmato quando sarebbe stato avvicinato da alcune persone in scooter che, dopo averlo circondato, avrebbero iniziato a colpirlo con calci, pugni, caschi e bastoni.
Un pestaggio di gruppo interrotto solo grazie all'arrivo di un'ambulanza di passaggio, con il conseguente fuggi fuggi della gang e il trasporto al pronto soccorso del tunisino, ferito al volto e con traumi agli arti e all'addome.
Il 34enne tunisino, soprannominato “Il pugile”, è accusato in concorso con altre due persone (un connazionale 31enne e un 30enne livornese in cella a Prato per un’altra vicenda) della morte di Denny Magina. Hamza lo avrebbe colpito con un pugno, secondo la procura, facendolo cadere dalla finestra di un alloggio popolare di via Giordando Bruno. Il giovane morì poi in ospedale. Pare che poco prima avesse consumato sostanze stupefacenti.