Denise Pipitone scomparsa 10 anni fa, la mamma Piera: “Non mi arrendo”
“Ciao tesoro mio, tu forse non ti ricordi di me, io sono la tua mamma, mi chiamo Piera. Sono trascorsi dieci lunghi anni senza poterti vedere senza poterti abbracciare e coccolarti come spesso facevo, mi manchi tantissimo”: inizia così una lettera che Piera Maggio, la mamma della piccola Denise Pipitone, ha rivolto a sua figlia nel giorno del decimo anniversario della sua scomparsa. La piccola Denise non aveva ancora compiuto quattro anni quando il primo settembre del 2004 fu vista per l'ultima volta a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. La bambina stava giocando vicino all'abitazione della famiglia. In questi lunghi dieci anni, durante i quali mamma Piera ha tentato di non far mai dimenticare il caso di sua figlia, non è emerso alcun elemento utile a restituire la piccola alla sua famiglia. Tante, infatti, le piste seguite che però ad oggi non hanno ancora portato a far luce sulla vicenda. Per la scomparsa di Denise Pipitone vi è stato un processo nei confronti della sorellastra Jessica Pulizzi e che in primo grado si è concluso con l’assoluzione della ragazza. È attualmente in corso il processo d’appello.
La lettera di Piera Maggio a Denise Pipitone
La mamma Piera Maggio, a dieci anni dalla scomparsa della piccola Denise, in una lettera ha voluto ricordare momenti di vita della figlia e ha scritto di non arrendersi. “Oggi sarai diventata una bellissima signorina di quasi quattordici anni, che sicuramente non conosce la sua vera identità”, così nella lettera. “Ti chiami Denise, questo è il tuo vero nome, ti abbiamo fortemente voluta, sei nata a Mazara del Vallo in Sicilia, poi all'età di quasi quattro anni, delle cattive persone ti hanno portata lontano da noi, strappandoti dal nostro amore, facendoci soffrire lasciandoci nell'angoscia più totale”, continua Piera Maggio. La donna ha descritto quel dolore che col tempo “ha assunto un retrogusto di rabbia e frustrazione”. Ma la mamma della piccola Denise ha detto ancora di credere nel ritorno di sua figlia: “Noi siamo qui ad attendere con speranza il tuo ritorno, vogliamo giustizia per coloro che questo male abominevole e disumano lo hanno procurato! Io non mi arrendo, noi non ci arrendiamo! E assieme a me, tutte le persone che ti vogliono bene e che attraverso noi, hanno imparato a conoscerti!”.