Denise Pipitone, processo d’appello dal 6 giugno a Palermo
“Questo processo ci può aiutare in tante cose. Abbiamo fiducia in questa corte. Sta a loro adesso capire come sono andate le cose e decidere”: così Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, a proposito della decisione della corte d’appello di Palermo di aprire il dibattimento sul caso della bambina scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004. Nel processo di secondo grado, rinviato al 6 giugno, è imputata Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, che lo scorso 27 giugno è stata assolta dal Tribunale di Marsala dall’accusa di concorso nel sequestro della bambina che, all’epoca dei fatti, aveva poco meno di quattro anni. A Palermo saranno risentiti testi come Alice Pulizzi, la sorella di Jessica, che dichiarò di avere trascorso con l'imputata la mattina del primo settembre 2004, quando Denise Pipitone scomparve.
“Crediamo che Denise sia ancora viva” – La mamma di Denise ha commentato anche l'ennesima lettera anonima nella quale si afferma che la piccola sarebbe sepolta in contrada Ferla, tra Mazara del Vallo e Marsala: Piera Maggio ha detto di essere sicura di trovarsi di fronte ai soliti sciacalli e di credere che la piccola Denise, al contrario, sia ancora viva: “I riscontri devono essere comunque fatti – ha spiegato la donna -, sono anni che arrivano lettere anonime e non portano a nulla. Noi crediamo che Denise sia ancora viva. Non ci sono prove che sia morta”.