Denise Pipitone, la Procura riapre il caso: si cerca il Dna nelle impronte
La Procura di Marsala ha disposto che tutte le impronte rilevate dagli investigatori in vari luoghi e su diverse auto dopo la scomparsa, a Mazara del Vallo l’1° settembre 2004, della piccola Denise Pipitone, siano sottoposte a nuove analisi. Per questo motivi i magistrati le hanno inviate al Ris dei carabinieri di Messina. Adesso, grazie alle nuove tecniche di indagine di cui dispongono gli esperti militari è possibile rilevare tracce di Dna anche dalle impronte digitali. Una speranza per Piera Maggio, mamma della bimba di cui sono perse le tracce da 13 anni, a cui la trasmissione Chi L’Ha Visto? ha mostrato una fotografia di una ragazza che risulta incredibilmente simile all’immagine dell’invecchiamento di Denise realizzato dallo stesso Ris. : "In quest'immagine – dice Piera – potrebbe avere otto anni. Non m'illudo ma non perdo la speranza". Federica Sciarelli l’ha mostrata alla donna, ospite ieri sera dello show insieme al suo avvocato Giacomo Frazzitta. Proprio quest’ultimo ha richiesto e ottenuto dalla magistratura gli ultimi accertamenti che mirano ad accertare la possibile presenza di Denise in qualche luogo o su qualche auto dopo il sequestro. La decisione della Procura, di fatto, riapre l'inchiesta.
Il caso della scomparsa di Denise Pipitone
Il 26 ottobre Denise Pipitone compirà 17 anni. Il giallo sulla sua sparizione è iniziato la mattinata del 1° settembre 2004: la bambina si trovava sul marciapiede vicino alla sua abitazione, in via Domenico la Bruna, quando se ne sono perse le tracce. L'unica imputata nel processo, che si è concluso in Cassazione lo scorso aprile, era la sorellastra Jessica Pulizzi, nel 2004 minorenne. I giudici della suprema corte hanno confermato l'assoluzione nei due gradi di giudizio, pronunciata dal tribunale di Marsala e dalla corte d'appello di Palermo. Prescritto invece il reato di false dichiarazioni nei confronti del fidanzato di Jessica, l'italo-tunisino Gaspare Chaleb.