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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Denise Pipitone, inizia il processo contro l’ex pm Angioni: “Ho fiducia, così scopriremo la verità”

Iniziato il processo che vede imputata l’ex pm Maria Angioni con l’accusa di false informazioni a pubblico ministero. Il caso si inserisce nell’ambito dell’inchiesta bis per il sequestro di Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004.
A cura di Susanna Picone
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Si è aperto questa mattina al tribunale di Marsala, davanti al giudice monocratico Giusi Montericcio, il processo che vede imputata l'ex pm Maria Angioni con l'accusa di false informazioni al pubblico ministero. Il caso si inserisce nell'ambito dell'inchiesta bis per il sequestro di Denise Pipitone, la bambina scomparsa nel 2004 all’età di 4 anni da Mazara del Vallo. L’udienza è stata subito rinviata al 10 gennaio, intanto oggi si è deciso di non ammettere in aula le telecamere di una tv del gruppo Mediaset. Angioni, che ha coordinato le indagini all’epoca della scomparsa di Denise e che attualmente è giudice del lavoro a Sassari, ha detto di aver fiducia in questo processo che “aiuterà a ristabilire la verità”.

“Abbiamo una lista testi che contribuirà a ricomporre i vari tasselli. Solo così si capirà qual è stata la sorte della bambina, la cui scomparsa è un vulnus, una ferita, per la Repubblica, per lo Stato. Io ho massima fiducia nella magistratura, della quale, del resto, faccio parte. Ognuno, in questa vicenda, secondo le sue prerogative, ha fatto il suo dovere”, ha dichiarato al termine dell’udienza. Per l’ex pm ora a processo, nella vicenda di Denise Pipitone ci sono ancora particolari da approfondire. Quali? Angioni ha parlato ad esempio “dell'auto guidata da una donna che il giorno del sequestro fu vista procedere a folle velocità, urtando anche contro un marciapiedi, con a bordo una bambina che agitava la manina”. “Nell'auto i carabinieri del Ris rilevarono un'impronta di bambino o bambina. E se non è facile rilevarne il Dna, quantomeno si può rilevare l'età della bambina che era in auto. Dallo scorso maggio in poi, io ho fatto da battitore, nella speranza che i cacciatori entrassero in azione”, così ancora Angioni, che si è detta felice quando ha saputo che i carabinieri avevano inviato nuove intercettazioni.

E anche se l’ultima inchiesta su Denise è stata archiviata, non è detto che la verità non venga fuori: "Non sono soltanto le stragi della Repubblica a meritare attenzione, ma anche la scomparsa di una bambina è un motivo per andare fino in fondo". Il 3 maggio scorso, a seguito di alcune dichiarazioni rese in tv da Angioni tra tentativi di depistaggio e intralcio alle indagini nel caso Denise, la Procura di Marsala la convocò come persona informata dei fatti. Un mese dopo è arrivato un avviso di garanzia nei suoi confronti, con invito a comparire di nuovo a Marsala in veste di indagata.

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